latrare
Il comune riferimento all' " abbaiare ringhioso " di un cane compare in If VI 14 Cerbero... / con tre gole caninamente latra, riferito a un mostro che ha " tria guttura... tria capita et tres latratus " (Serravalle) e il cui atteggiamento ripete la famosa figurazione di Virgilio (Aen. VI 417 " Cerberus... latratu regna trifauci / personat ").
Il passo di If XXX 20 [Ecuba] forsennata latrò sì come cane, / tanto il dolor le fé la mente torta (probabile pastiche da Ovidio Met. XIII 405 ss. " Perdidit infelix hominis post omnia formam / externasque novo latratu terruit auras ", e 569 " Latravit, conata loqui "), nel quale un essere umano, pur senza subire una vera e propria metamorfosi bestiale, perde per il crudele dolore caratteristiche umane, è intermedio fra l'uso proprio e quello metaforico della parola. Quest'ultimo si ha nelle rimanenti attestazioni, in cui il l. è correlato al disumano urlo di persona martoriata da dolore morale o fisico: Rime CIII 59 Omè, perché non latra / per me, com'io per lei, nel caldo borro?, invettiva contro un'insensibile amante. A un dolore fisico si allude in If XXXII 105 tratti glien'avea [di capelli] più d'una ciocca, / latrando lui (bene il Daniello: " Pone il gerundio nel caso obliquo. Così Petrarca: ‛ Ardendo lei che come un ghiaccio stassi ' " [cfr. Rime CXXV 11]), e 108 Che hai tu, Bocca? / non ti basta sonar con le mascelle, / se tu non latri?. Il latra di Bruto con Cassio ne l'inferno (Pd VI 74) " porta un'idea forte e feroce, presa da' cani " (Cesari). " Idest abbaia ", chiosa il Landino; ma il Tommaseo: " lo grida. Non colla voce, perché Bruto in Inferno non fa motto... ma col fatto ", e così l'Andreoli e altri. Nessuna contraddizione vede invece il Barbi: " Dante... disse là [nell'Inferno] ciò che esigeva... la situazione poetica, e ci presentò di scorcio una potente figura; qui, dove Cassio e Bruto... rimangono poco più che nomi, disse quel che gli parve senza pensare più oltre " (" Bull. " XXIII [1916] 54). Il Sergi (Note dantesche, in " Mem. e Rendic. dell'Accad. di Scienze e Lettere Zelanti e Dafnici " VII [1967] 224) pone latra in correlazione col grida di If I 117 e con l'abbaia di If VII 43.
Uso insolito in Cv IV III 8 questa oppinione è quasi di tutti... con ciò sia cosa che quasi tutti così latrano, " dicono pubblicamente, ai quattro venti ".