LATMOS
Monte oggi chiamato Beṣparmak dağ, che sorge a 20-30 km. a est di Mileto, da cui lo separa il lago di Vafi Gölü. Nel Medioevo sul Monte Latmos si costituì un importante complesso monastico la cui origine risale al sec. VII, quando monaci del Sinai e di Raithu vi cercarono rifugio dai Saraceni. Resero celebre il Latmos S. Paolo il Giovane (morto nel 955), S. Niceforo, prima vescovo di Mileto (seconda metà del sec. X), S. Arsenio (data incerta), S. Cristodulo, fondatore del monastero di Patmos (morto agl'inizî del sec. XII), S. Anastasio, che fu patriarca di Costantinopoli (fine sec. XIII, inizî XIV). Vi si trovano ancora vestigia di numerosi monasteri; il principale è quello di Stylos, disposto intorno alla grotta in cima a una roccia già abitata da S. Paolo il Giovane. Altro centro importante è il convento fortificato di Yediler; sul monte sono disseminate le grotte ove vissero gli eremiti, parecchie delle quali affrescate. Citiamo la grotta del Pantocratore con decorazione pittorica affine alle pitture arcaiche di Cappadocia (fine sec. IX-X), la grotta di S. Paolo e un'altra vicina a Eraclea le cui pitture, molto simili, possono essere avvicinate alle decorazioni cappadoce dei secoli XI e XII; un'altra grotta presso Yediler, iconograficamente affine alle precedenti, ha però tonalità diverse e sembra più recente. Il nome di Latmos è antico, nel Medioevo il monte fu detto Latros.
Bibl.: Th. Wiegand, Der Latmos, Berlino 1913.