Famiglia di editori italiani. Iniziatore dell'attività fu Vito L. (Putignano 1867 - Bari 1935) che, ancora minorenne, aprì a Putignano una cartolibreria scolastica (1885), che trasferì poi (1889) a Bari, dove acquistò nel 1896 anche una tipografia, alla quale prepose il fratello Luigi L. (Putignano 1875 - Bari 1927); a Luigi doveva poi succedere Giuseppe (Bari 1900 - ivi 1960), figlio di Vito. In quello stesso anno entrò a far parte della ditta l'altro fratello, Giovanni L. (Putignano 1873 - Bari 1943), che aprì una libreria e iniziò l'attività editoriale con la ragione sociale Gius. Laterza e figli (1901; Giuseppe era il padre di Vito, Luigi e Giovanni, ma non fece mai parte dell'impresa). Giovanni, recatosi a Napoli, consultò noti studiosi della città, tra i quali F. S. Nitti e B. Croce. Quest'ultimo divenne il principale consigliere della casa, la cui fortuna si sviluppò di pari passo con l'opera del filosofo: Croce affidò alla nuova casa quasi tutti i suoi scritti e la rivista La Critica (dal 1903), tracciò il programma della Biblioteca di cultura moderna (1902), quello dei Classici della filosofia moderna (1905, insieme con G. Gentile) e infine quello degli Scrittori d'Italia (1910). Quando Croce si oppose decisamente al fascismo, Giovanni L. sostenne la sua azione e la casa editrice divenne il punto d'incontro degli scrittori antifascisti, subendo divieti di pubblicazione, sequestri e perquisizioni. Tra le altre collane L. ricordiamo i Filosofi antichi e medievali (1915), la Collezione storica (1922), l'edizione nazionale delle opere di F. S. Nitti (16 voll., 1958-80), le Grandi opere (1960). A Giovanni L. subentrò nella direzione della casa editrice il figlio Franco (Bari 1910 - Milano 1981), al quale si affiancò nel 1950, e poi successe, Vito (Bari 1926 - Roma 2001), figlio di Giuseppe. Nel 1997 hanno assunto la guida dell'azienda il figlio di Vito, Giuseppe (n. Bari 1957), presidente, e il nipote Alessandro (n. Bari 1958), amministratore delegato.