Suolo residuale di colore rosso scuro, ricco di ossidi di alluminio (Al) e ferro (Fe), tipico delle regioni tropicali caratterizzate da una alternanza di periodi secchi con altri molto piovosi. Il processo naturale di trasformazione superficiale di molte rocce eruttive o scistoso-cristalline (laterizzazione) avviene in seguito all’alterazione di tutti i silicati, i quali sono lisciviati insieme al carbonato di calcio. Se le rocce alterate contengono scarse quantità di ferro, l’arricchimento in alluminio porta alla formazione di depositi bauxitici che rappresentano una varietà di questo tipo di suolo. Dove il clima risulta particolarmente arido (per es., nelle savane africane) si possono formare dei crostoni o carapaci che prendono il nome di bowal. Al pari di altri fenomeni naturali, la laterizzazione ha assunto, in particolare in alcune aree tropicali, una dimensione preoccupante soprattutto a causa degli interventi antropici. L’espansione dei fenomeni di laterizzazione infatti, come del resto avviene per la desertificazione, è correlata a un uso troppo intensivo dei suoli da parte dell’agricoltura, in particolare nella fascia tropicale. La pressione demografica, soprattutto nelle foreste tropicali africane, è alla base dell’uso troppo intensivo del suolo, che causa il degrado totale dell’humus originato dal materiale organico della foresta. Questa, in assenza dello strato di humus, non riesce più ad attecchire e crescere e, successivamente, le abbondanti piogge dilavano completamente il terreno dalle sostanze organiche. Le alte temperature provocano in seguito un’alterazione della composizione chimico-fisica del suolo, facendo affiorare in superficie idrossidi di ferro e di alluminio e innescando in tal modo il processo di laterizzazione.