Lassar vo' lo trovare di Becchina
È un sonetto (Rime CVII) di Cecco Angiolieri inviato, non si sa bene per qual motivo, a D., che è espressamente nominato al v. 2. Oggetto della musa schernevole e beffarda di Cecco è un " Mariscalco " (v. 2) che si pavoneggia nella città di Firenze, volendosi far credere quello che in realtà non è (fra l'altro " pare un gallo ed è una gallina ", donde l'avvertimento a " donne e donzelle " che il " su' fatto è solo di parvenza ", v. 11).
Nell'edizione del '21 il Barbi lo collocò nel Libro VII fra le rime del tempo dell'esilio, fondandosi sull'identificazione che il Del Lungo aveva fatto del ‛ Mariscalco ' con Diego de la Rat, venuto a Firenze nel 1305 al seguito di Roberto duca di Calabria, e ivi rimasto per parecchio tempo (cfr. Boccaccio Dec. VI 3 6, dove di " messer Dego della Ratta, maliscalco per lo re Ruberto ", si dice che era " del corpo bellissimo e vie più che grande vagheggiatore "). Secondo il Massèra, invece, l'esortazione del poeta al suo sonetto di recarsi a Firenze (v. 9 " Sonetto mio, vattene a Fiorenza ") escluderebbe il tempo dell'esilio di D. perché non avrebbe senso che Cecco inviasse a Firenze un sonetto indirizzato a D. che a Firenze in quel tempo non poteva essere; propose, perciò, l'identificazione del ‛ Mariscalco ' con Amerigo di Narbona che Carlo II re di Napoli lasciò a Firenze nel 1286 come capitano di guerra. L'identificazione è tutt'altro che sicura (cfr. I. Sanesi, in " Bull. " XV [1907]), ma chiunque sia stata la persona cui allude Cecco, è opinione prevalente dei più recenti studiosi dell'Angiolieri che questo sonetto debba assegnarsi al tempo in cui D. era ancora a Firenze, forse qualche tempo prima che Cecco inviasse a D. il sonetto Dante Allaghier, Cecco, 'l tu' servo e amico, a proposito di una pretesa contraddizione nel sonetto Oltre la spera.
Bibl. -I. Del Lungo, Da Bonifacio VIII ad Arrigo VII, Firenze 1900, 414-417; A.F. Massèra, I sonetti di C. Angiolieri editi criticamente ed illustrati, Bologna 1906; Poeti giocosi del tempo di D., a c. di M. Marti, Milano 1956, 113 ss.; Rimatori comico-realisti del Due e Trecento, a c. di M. Vitale, II 261 ss.