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LASSA

di Mario PELAEZ - Enciclopedia Italiana (1933)
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LASSA (fr. laisse)

Mario PELAEZ

Forma semplicissima di strofe, composta di una serie di versi generalmente decasillabi o dodecasillabi, legati dall'assonanza o dalla rima; metro proprio della poesia epica medievale specialmente francese e spagnola; ma si trova pure in altri generi. Il numero dei versi di ciascuna lassa è variabile secondo l'ampiezza dell'episodio che racchiude, giacché nella vecchia epica come ogni verso, così ogni lassa ha una sua unità. L'uso della lassa durò quanto l'epopea romanza.

Nei tempi moderni qualche poeta volle rimetterla in onore e per argomenti epici. L'usò G. D'Annunzio nella Notte di Caprera (Milano 1904), in cui è riprodotto anche il verso decasillabo con la cesura dopo la 4ª sillaba. Il Pascoli conservò il metro francese traducendo alcune lasse della Chanson de Roland (Traduzioni e riduzioni, Bologna 1913, p. 169), ma compose lasse di endecasillabi con assonanza nella versione dell'Aymerillot di Victor Hugo (op. cit., p. 183), i cui versi sono rimati a due a due. Più liberamente G. Carducci nella Canzone di Legnano usò lasse tutte di dieci endecasillabi ciascuna, sciolti da ogni legame di rima o assonanza.

Bibl.: G. Bertoni, La lassa epica, in Archiv. Romanicum, XVII (1933), p. 308.

Vedi anche
assonanza Forma di rima imperfetta, consistente nel chiudere due o più versi successivi con parole contenenti le stesse vocali a cominciare da quella accentata fino alla fine, mentre le consonanti sono diverse (ma per lo più di suono simile); così fame e pane, agosto e conosco, lento e tempo ecc. Si ha invece ... cesura Nella metrica classica, pausa nel corso del verso, coincidente con la fine di una parola all’interno di un piede; se cade in fine di parola e in fine di piede si chiama dieresi. Nei versi recitativi (esametro, trimetro e tetrametro tragico) cade in determinate sedi assumendo denominazioni diverse: pentemimera ... decasillabo Verso composto di dieci sillabe metriche, la cui varietà con accenti ritmici sulla 3ª, 6ª e 9ª sillaba, senza cesura e molto orecchiabile, ha esempi nel Settecento in P. Rolli, nell’Ottocento in A. Manzoni (Soffermàti sull’àrida spónda). Nell’uso antico, ripreso dai romantici e poi da Pascoli, è spesso ... Chansons de geste Poemi francesi medievali. Raggruppati dagli studiosi in diver­si cicli (di crociata, di provincia, di feudo) o classificati in serie cronologica, costituiscono un’epopea nazionale.  ● L’insieme fu distinto, già ai primi del 13° sec., in tre temi fondamentali: la gesta del re, sulle guerre nazionali ...
Altri risultati per LASSA
  • lassa
    Enciclopedia on line
    Forma di strofe propria della poesia epica medievale, soprattutto francese e spagnola, composta di un numero variabile di versi ottonari, o più spesso decasillabi o dodecasillabi, legati dall’assonanza o (con minore frequenza) monorimi. In Italia la l., composta da un numero variabile di versi (ottonari ...
Vocabolario
lasso¹
lasso1 lasso1 agg. [lat. lassus], ant. o letter. – 1. Stanco, affaticato, sfinito: ansando com’uom lasso (Dante); Già l. erano entrambi e giunti forse Sarian pugnando ad immatura fine (T. Tasso). Specificando la causa della stanchezza:...
lassa¹
lassa1 lassa1 s. f. [dal fr. laisse, der. di laisser «lasciare», lat. laxare; per il sign., cfr. la locuz. tout d’une laisse «tutto d’un tratto» (propr. «lasciandosi andare»)]. – Strofa caratteristica della poesia epica medievale, spec....
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