Noren, Lars
Norén, Lars. – Scrittore e autore teatrale svedese (n. Stoccolma 1944). Dopo l’esordio come poeta con la raccolta Syréner, snö (1963; «Lillà, neve»), pubblicò il romanzo Biskötarna (1970; «Gli apicoltori») per poi approdare alla scrittura teatrale nel 1973 con Fursteslickaren («Il leccapiedi del principe»). Scrisse vari testi teatrali nutriti delle sue ossessioni intrise di violenza, esplorando con lucidità e spietatezza le relazioni familiari e il tema della separazione in En fruktansvärd lycka (1981; «Una terribile felicità»), per poi allargare negli anni Novanta la sua indagine alla tragedie della società contemporanea con Natten är dagens mor («La notte è madre del giorno»), Och ge oss skuggorna («Nostre ombre quotidiane»), Höst och vinter («Autunno e inverno»), pubblicate in Italia nel volume Tre quartetti (1995). Considerato l'erede di A. Strindberg, I. Bergman e E. O'Neill, dopo essere divenuto nel 1999 direttore artistico del Riks Drama (teatro nazione itinerante svedese), ha proseguito la sua attività di autore con l’adattamento di Se questo è un uomo (2000) di P. Levi; nel 2002 ha vivisezionato la vita di due coppie in Dettagli; nel 2003 ha presentato in Italia Freddo, testo sul razzismo e la xenofobia, e l’anno seguente Guerra, storia di una famiglia sopravvissuta a una guerra civile (spettacoli ripresi fino al 2012). Nel 2006 è andato in scena 20 novembre, ispirato a un drammatico fatto di cronaca.