Gustafsson, Lars
Gustafsson, Lars. – Scrittore svedese (n. Västeras 1936), voce fondamentale della letteratura del suo Paese. Intellettuale poliedrico, inquieto e curioso, ha sviluppato svariati talenti: come musicista, pittore d'acquarelli, filosofo, logico, poeta e romanziere. Ha studiato filosofia e matematica a Uppsala e Oxford e ha insegnato storia del pensiero europeo negli Stati Uniti presso l’università di Austin, in Texas, fino al 2006. Molti i riconoscimenti e i premi ricevuti, tra cui la nomina a officier de l'Ordre des arts et des lettres in Francia (1986) e, in Italia, il premio Grinzane Cavour (1996). Celebre nella sua produzione letteraria Den egentliga berättelsen om herr Arenander (1966; trad. it. L'autentica storia del signor A., 1969) e il ciclo di cinque romanzi sperimentali Spicckorna i muren, «Le crepe nel muro», 1971-78. Nei suoi racconti come nelle poesie si riconosce una vena fantastica, nonché un’ossessione per il tempo e per l’identità che ha portato alcuni critici a definirlo il «Borges svedese». Degli ultimi lavori si segnalano: Windy berättar: om sitt liv, om de försvunna och om dem som ännu finns kva, 1999 (trad. it. Windy racconta della sua vita, di quelli che sono scomparsi e di quelli che ci sono ancora, 2000); Dekanen, 2003 (trad. it. Il decano, 2007), thriller esistenziale intorno alle eterne domande che solleva il male; Sorgedahls vackra vita armar, 2008 (trad. it. Le bianche braccia della signora Sorgedhal, 2012), proustiana ricerca interiore che diventa un viaggio attraverso l’intero scibile. Vasta anche la sua produzione saggistica.