LAPO da Castiglionchio, il Vecchio
Canonista, vissuto lungamente nel secolo XIV. Amico del Petrarca, al quale fece conoscere più orazioni di Cicerone e l'Institutio quintilianea, L. il Vecchio lasciò, intorno alla metà del secolo, gli studî della letteratura per darsi al diritto canonico, conseguendo a Bologna il titolo di dottore; fu lettore delle Decretali per vent'anni a Firenze, dove esercitò pure l'avvocatura ed ebbe pubblici uffici e ambascerie. Nel 1378 la rivoluzione dei Ciompi lo bandì da Firenze, ed egli passò a insegnare a Padova; nel 1380 lo troviamo a Roma con Carlo III di Durazzo, di cui difese le ragioni presso il pontefice Urbano VI, ottenendogli la corona di Napoli. E a Roma, dove Carlo lo aveva lasciato come procuratore e Urbano gli aveva conferito i titoli di avvocato concistoriale e di senatore, morì il 27 giugno 1381. Oltre a una lunga epistola in bel volgare fiorentino, d'argomento morale, messa a stampa da L. Mehus (1753), a epistole latine e orazioni, delle quali abbiamo solo notizia indiretta, L. il Vecchio compose un gran numero di Allegationes giuridiche, più volte stampate (Napoli 1477, Lione 1537, Venezia 1571) e due trattati, uno De hospitalitate e l'altro De canonica portione et de Quarta, pubblicati nei volumi XIV e XV dei Tractatus universi iuris, un commento alle Clementine (Roma 1589), e uno al libro V delle Decretali (Roma 1579).
L. da C. il Giovane, nipote di L. il Vecchio, morì a trentatré anni nel 1438. Discepolo del Filelfo, gode tra gli umanisti del Quattrocento buon nome più che per le operette originali (epistole e orazioni), per le sue traduzioni dal greco in latino, nelle quali seppe conciliare la fedeltà con l'eleganza, riuscendo il più perfetto fra i traduttori della prima metà del Quattrocento. Egli tradusse molte vite di Plutarco, parecchi opuscoli di Luciano, orazioni d'Isocrate e di Demostene, i Caratteri di Teofrasto (ch'egli diceva potersi chiamare Liber de impressionibus animi sive de notis sive de perturbationibus) e altre cose ancora.
Bibl.: Per Lapo il Vecchio, Epistola o sia ragionamento di messer L. da C., con la vita dello stesso composta da L. Mehus, Bologna 1753; F. Novati, Il libro memoriale de' figliuoli di M. L. da C., Bergamo 1893 (per nozze d'Ancona-Cassin). Per L. il Giovane: K. Müllner, Reden u. Briefe italienischer Humanisten, Vienna 1899 (vi sono pubblicate due orazioni e una lunga epistola di L.); F. P. Luiso, Studi su l'epistolario e le traduzioni di L. da C. juniore, in Studi ital. di filol. classica, VII (1899), p. 205 segg.; id., Firenze in festa per la consacrazione di S. M. del Fiore, 1436, Lucca 1904 (vi è pubblicata la descriptio di Lapo).