LAPICIDA
. L'artefice che incide sul marmo le iscrizioni. Esso fu detto dai Greci γλύψας e dai Latini lapicida o quadratarius. Questo secondo epiteto sembra essere derivato non tanto dalla forma quadrata delle lettere incise, poiché alcune lettere hanno la forma circolare (C. D. O. Q.), quanto dall'uso di pietre tagliate e squadrate per incidervi le iscrizioni, che si dissero lapides quadrati o saxa quadrata. Le opere dei lapicidae o quadratarii si denominavano opus quadratarium.
Il lapicida è talvolta indicato con il suo nome nelle iscrizioni classiche e cristiane, cui segue la formula sculpsit o scripsit. Qualche volta è usata la prima persona (sculpsi, scripsi, ἔγραψα). Alcune delle iscrizioni damasiane recano la firma del celebre calligrafo Furius Dionysius Filocalus. Un titolo nel museo di Palermo (Corp. Inscr. Lat., X, 7296) ha in greco e in latino una specie di cartello reclamistico dell'officina di un lapicida; uno simile è in una lapide di Roma (Corp. Inscr. Lat., VI, 9556).