LAODICEA al mare (Λαοδίκεια ἡ ἐπὶ, πρὸς ϑαλάσσῃ; Λαοδικεῖς οἱ παράλιοι; Laodicea)
Città della Siria settentrionale, fondata da Seleuco I in onore della madre (Strab., xvi, 750). La storia più antica di L. al Mare è poco conosciuta. Alla fine del II sec. formava una tetrapoli che batteva moneta comune con Antiochia, Seleucia ed Apamea. Con Pompeo fece parte della provincia romana di Siria; ebbe a subire gravi distruzioni alla morte di Cesare quando P. Cornelio Dolabella vi fu assediato da Cassio (Strab., xvi, 752). In riconoscimento della fedeltà al partito di Cesare fu dichiarata da Antonio libera e immune: πόλις ἐλεύϑερος καὶ ἀτελὴς ϕόρων (Appian., v, 30). Durante le guerre parthiche Lucio Vero soggiornò a L. al Mare (Hist. Aug., Ver., 7, 3); distrutta da Pescennio Nigro durante le lotte contro Settimio Severo (Malal., 293, 4), fu ricostruita e beneficata da quest'ultimo che la portò al grado di metropoli della Siria. Favorita da Teodosio, fu creata da Giustiniano capitale della nuova provincia di Teodoriade.
Il territorio di L. al Mare era molto florido, specialmente per la coltivazione della vite i cui prodotti erano esportati in gran parte ad Alessandria (Strab., xvi, 752); famosi i tessuti fabbricati nella città. La popolazione dovè essere molto mista, con una forte colonia ebraica.
L'indagine delle rovine di L. al Mare è resa particolarmente difficile per essersi inserito, sull'area dell'abitato antico, il centro moderno di Lattakia.
Gli studî del Sauvaget hanno permesso di ricostruire il tracciato della città antica che presenta caratteri comuni con altre città di fondazione seleucide.
L. al Mare era costruita su un promontorio orientato da N a S e che presentava ad O il porto (recentemente scavato, fornito di faro, rappresentato su monete di età romana) e a E due colline. Sulla base di alcuni allineamenti di colonne conservati nella città moderna si è potuto stabilire l'esistenza di strade parallele intersecantisi ad angolo retto che delimitano spazî destinati agli edifici.
Le mura della città racchiudevano un'area di circa 220 ettari; a N e a S erano le necropoli.
In età romana le strade principali furono bordate da colonnati. Sempre in età romana, probabilmente sotto Lucio Vero o Settimio Severo, fu costruito un tetrapilo le cui rovine (restaurate nel 1952) rimangono nella città moderna.
Un sarcofago di fabbrica attica, decorato con eroti, rinvenuto a L. al Mare, è ora (insieme ad altre sculture dalla città antica) conservato nel museo di Damasco.
Bibl.: Honigmann, in Pauly-Wissowa, XII, 1924, c. 713 ss.; J. Sauvaget, Bull. ét. orient., IV, 1935, p. 81 ss.; H. Seyrig, in Syria, XXVII, 1950, p. 5 ss.; id., in Syria, XXIX, 1952, p. 54 ss.; Fasti Arch., VIII, 1953, n. 282; R. Martin, L'Urbanisme dans la Grèce Antique, Parigi 1956, p. 169; Fasti Arch., XII, 1957, n. 132, 555, 3233, 3237, 4260, 4261, 7606.