lanoso
Solo in If III 97, riferito alle gote di Caronte. Come notava il Boccaccio (che nondimeno leggeva lanute: cfr. Petrocchi, ad l.), equivale a " barbute ", aggiuntavi però un'idea d'incolta selvatichezza. Cfr. infatti la certa fonte virgiliana (Aen. VI 299-300): " Charon, cui plurima mento / canities inculta iacet ".