CARETTI, Lanfranco
(App. III, I, p. 312)
Filologo e critico letterario italiano. Nel 1964 è passato dall'università di Pavia alla cattedra di Letteratura italiana dell'università di Firenze. Socio corrispondente dell'Accademia dei Lincei dal 1966, socio nazionale dal 1986.
Ha proseguito nell'affinare il suo personalissimo metodo critico, che unisce a una salda preparazione filologica, che particolarmente si esplicita nella ricerca e nella definizione delle varianti d'autore come momento fondamentale della ricostruzione del progressivo formarsi del testo letterario, un vivace interesse storicistico, secondo il quale le opere sono studiate e interpretate in rapporto al panorama globale della storia e della cultura del loro tempo. Le sue indagini hanno coperto l'intero arco della letteratura italiana, da Dante (Il canto di Francesca, 1951; Il canto XVIII dell'Inferno, 1961) fino all'età contemporanea (Sul Novecento, 1976), passando attraverso il Cinquecento (edizione del Diario del Pontormo, 1959; Ariosto e Tasso, 1961: Ariosto. Cinque canti, 1974), l'Alfieri (Le carte alfieriane della Raccolta Cora, 1960; Il ''fidato'' Elia e altre note alfieriane, 1961; edizione dell'Epistolario, 1963-81), Manzoni (edizione delle Opere, 1962; Manzoni e la critica, 1969; Manzoni. Ideologia e stile, 1970; edizione de I Promessi Sposi. Fermo e Lucia. Appendice storica sulla colonna infame, 1971), il teatro ottocentesco (Il teatro del personaggio. Shakespeare sulla scena italiana dell'800, 1979). Altri saggi sono raccolti in Dante, Manzoni e altri studi, 1964; La letteratura italiana per saggi storicamente disposti (in collaborazione con G. Luti, 1972); Antichi e moderni. Studi di letteratura italiana, 1976.