LANDOLFO Cotta o Landolfo Patarino
Nato da nobile famiglia milanese, e vissuto nel sec. XI, dotato di naturale eloquenza per cui i contemporanei lo chiamarono "signore della parola" (dux verbi), fu uno dei più accesi capi patarini nella lotta contro il clero simoniaco e concubinario. L'accusa del cronista Landolfo seniore di condurre la lotta contro il clero perché aspirava alla cattedra vescovile, per quanto accolta anche dal Leo, fu tuttavia dimostrata falsa. Colpito di scomunica, insieme con Arialdo ardente missionario della riforma nelle campagne, da parte dell'arcivescovo milanese Guido da Velate, che teneva per il clero simoniaco, si appellò nel 1057 a Roma; ma a Piacenza un sicario si avventò contro di lui ferendolo gravemente con pugnale e di queste ferite e dei gravi disagi della sua ardente vita di riformatore morì poco appresso.
Il suo spirito di riforma passò nel fratello Erlembaldo Cotta ardito guerriero e fecondo parlatore, il quale pure fece alla causa della riforma il sacrificio della vita.
Bibl.: La cronaca milanese di L. Seniore, traduzione italiana con note storiche di A. Visconti, Milano 1928; C. Pellegrini, I santi Arialdo ed Erlembaldo, Milano 1897.