landgrabbing
(land grabbing), loc. s.le m. inv. Accaparramento della terra, mediante l’acquisto o l’affitto di considerevoli estensioni di terreni agricoli nei Paesi in via di sviluppo da parte di società multinazionali, di governi stranieri o di privati.
• Tra i tanti sconfortanti messaggi sulla salute del Pianeta è rimasta sottotraccia una notizia che meriterebbe maggior spazio nei media, oltre che nelle coscienze di tutti noi. Parlo del fenomeno denominato landgrabbing («arraffaterra») costituito dall’incetta di terreni coltivabili da parte delle nazioni emergenti ai danni dei Paesi più poveri. (Fulco Pratesi, Corriere della sera, 28 aprile 2011, p. 40, Idee & opinioni) • Già, anche la fame causata dal landgrabbing e dall’ingordigia neocolonialista e non soltanto le guerre e la ferocia cieca e idiota di certi fanatici. Perché non si possono fare distinzioni tra migranti, profughi, rifugiati e le cause che li spingono a fuggire. Ciò che si può fare è prendere atto che quest’onda di umanità disperata non si fermerà, si protrarrà per anni e cambierà profondamente la geopolitica europea, la composizione sociale di interi territori e città. (Carlo Petrini, Repubblica, 25 settembre 2015, p. 46, Commenti) • Non solo controllo di agricoltura e produzione alimentare dunque, ma anche di eventuali moti di opposizione (onde stroncarli sul nascere) al costituendo predominio economico cinese. Un piano questo che, stando ai documenti di cui è entrata in possesso [l’emittente televisiva] Dawn [News], dovrebbe attuarsi mediante una vasta operazione di «land grabbing» (accaparramento della terra) e acquisizione delle aziende agricole pachistane, (Cristina Di Giorgi, Giornale d’Italia, 27 maggio 2017, p. 8, Esteri).
- Espressione inglese composta dai s. land ‘terra’ e grabbing ‘accaparramento’, a sua volta derivato dal v. tr. to grab.
- Già attestato nel Corriere della sera del 18 novembre 2009, p. 16, Esteri (Lorenzo Salvia).
> arraffaterra.