LAND ART
. Forma dell'arte contemporanea d'avanguardia. Il nome le fu dato nell'aprile del 1969 in sostituzione dell'originario Earth Works. Nel 1968 negli Stati Uniti alcuni artisti decidono di intervenire direttamente sulla natura creando alterazioni nel paesaggio. R. Long, D. Oppenheim, M. Boezem, T. Dibbets e in seguito M. Heizer, W. De Maria, R. Serra e B. Flanagan si dedicano all'esplorazione dell'ambiente umano, adoperando tratti di territorio per eseguirvi macroscopiche modificazioni. Questo genere di arte esplode in America prima di passare in Europa, non solo come contrasto con l'industrializzazione, il meccanicismo e l'urbanesimo portati all'eccesso, ma quasi per mettere sotto controllo le forze naturali, per realizzare il mito della dominazione del caos da parte dell'uomo. Gli artisti ecologici vogliono verificare la nostra condizione di essere nel mondo mediante interazioni con l'ambiente fisico che viene percorso, solcato, inciso, spostato, scavato. Oppenheim traccia solchi in un campo di grano o sulla riva ghiacciata di un fiume, Heizer fa uno scavo profondissimo nel deserto del Nevada, Christo impacchetta con materiale plastico e corde migliaia di metri quadri di costa in Australia e monumenti vari a Milano, Spoleto e Roma.
In Italia si dedicano a quest'arte L. Grisi, G. Olivotto, P. P. Calzolari, V. Pisani, L. Patella e G. Penone. La natura stessa rappresenta l'area operativa di artisti che hanno dilatato spazio e tempo e per i quali quello che conta non è tanto il risultato, quanto il processo di azione e l'esperienza creativa. Si tratta di un'arte non arte, di qualcosa che si spera possa sostituire l'arte, ma che nasce come traccia estetica, segno magico e macroscopico per una futura archeologia, o geroglifico ricavato dall'ambiente naturale, in cui tornerà a immergersi.
Bibl.: T. Trini, L'immaginazione conquista il terrestre, in Domus (1969), n. 471; Conceptual art, arte povera, land art, Torino 1970 (Catalogo della mostra nella Galleria d'arte moderna); G. Dorfles, Arte nel paesaggio e sul paesaggio, in L'uomo e l'arte (1971), n. 7; D. Hickey, Earthscapes, landworks and Oz, in Art in America (1971), n. 5; L. Vergine, Superspazio per un paradiso artificiale: la land art, in L'architettura, sett. 1972; R. Barilli, Le ricerche di comportamento, in I problemi di Ulisse, nov. 1973.