LANA conte de' Terzi, Francesco
Nato a Brescia il 13 dicembre 1631, morto ivi il 22 febbraio 1687. Nel 1647 entrò come novizio nell'ordine dei gesuiti a Roma, dove studiò filosofia e teologia. Insegnò dapprima grammatica nel ginnasio di Terni (1654-1657) e vi ebbe tanto successo che il magistrato del luogo concesse a lui e a tutti i suoi parenti il diritto di cittadinanza. In segno di gratitudine egli compose un dramma sacro, La rappresentazione di S. Valentino, Martire e Protettore di Terni, ecc. (1656). Ma in seguito si dedicò quasi esclusivamente alle scienze naturali. Già nel 1652 aveva fatto a Roma, sotto la guida del padre Kircher, notevoli esperienze di fisica, che riprese poi a Brescia, dove nel 1665 insegnava filosofia. Eseguì in quell'epoca, prima a Brescia, poi a Bologna, importanti misure barometriche, studiò i minerali della provincia bresciana, le leggi della cristallizzazione, ecc. A Brescia, dove ritornò definitivamente nel 1680, dopo avere insegnato matematica a Ferrara (1677-1679), fondò con altri studiosi l'Accademia dei Filesotici.
Le principali opere del L. sono: il Magisterium naturae et artis, il Saggio sulla storia naturale della provincia bresciana e specialmente il Prodromo ovvero saggio di alcune invenzioni nuove (1670). Questo libro suscitò allora molto scalpore specie per le ardite concezioni in esso contenute circa la possibilità di costruire macchine volanti. Per quanto non risulti che il progetto del L. sia stato mai messo in pratica, la sua idea fu tramandata attraverso i secoli ed esercitò su molti una notevole influenza. Non è esagerato affermare che la moderna tecnica aerostatica si basa fondamentalmente sui principî da lui dettati. Il L. scrisse anche, nel 1681, un'opera mistica, la Beltà svelata.
Bibl.: B. Wilhelm, Die Anfänge der Luftfahrt: Lana, Gusmão, Hamm in W. 1909, con ampia bibl.; v. inoltre: Un grande fisico e precursore, in La civiltà cattolica, 6 febbraio 1932.