LAMPEDUSA (A. T., 22-23; Λυταδούσσα in Strabone e Tolemeo; Lompadusa nei latini)
La maggiore e la più meridionale delle Isole Pelagie, situata nel Mar Africano a SO. della Sicilia. Posta a 35°36′ lat. N. e a 0°8′ long. E. circa, Lampedusa dista dalla costa sicula circa 205 km. e sorge già sulla piattaforma continentale africana; il braccio di mare interposto non ha profondità superiori a 120 m. Ha una area di kmq. 20,2; la maggior lunghezza, nel senso ovest-est è di circa 11 km., il perimetro di 40. L'isola è costituita da un frammento di tavolato di calcari miocenici e pliocenici, che raggiunge l'altezza di appena 133 m. (M. Albero del Sole), ma scende a mare spesso con erte scarpate, soprattutto a ovest e a nord dove le coste sono unite e non di rado inaccessibili. Invece a est e a sud le coste, meno ripide, sono frastagliate da piccole incisioni; la maggiore, aperta solo ai venti di sud e sud-est, costituisce il porto di Lampedusa.
L'isola manca di corsi d'acqua e non ha che poche e magre sorgenti. Il clima ha già caratteri africani, con lunghe siccità estive e piogge quasi esclusivamente invernali; l'acqua è provveduta quasi unicamente da cisterne, assai numerose e sparse. L'isola era un tempo coperta in buona parte da fitte macchie e boscaglie, ora quasi interamente distrutte sì che su vaste aree appare la roccia nuda e squallida. Ma da un secolo si è notevolmente esteso il terreno coltivato: predomina il vigneto; seguono cereali (grano, orzo, avena), patate, legumi. I terreni coltivati occupano in genere le parti più basse e meglio riparate dal vento, che ostacola la vegetazione arborea (sono scarsi perciò gli alberi da frutta); i campi sono circondati da mura a secco o da folte siepi di fichi d'India. Il mare circostante all'isola è assai pescoso.
Lampedusa ha oggi 3821 ab. quasi tutti accentrati nel piccolo capoluogo; le case sparse sono pochissime. Gli abitanti, più che dell'agricoltura, vivono della pesca (soprattutto sardelle e alici) e della raccolta delle spugne sui vicini banchi sfruttati dal 1891. L'isola, che appartiene alla prov. di Agrigento, è collegata alla Sicilia da un servizio settimanale di piroscafi che partendo da Trapani toccano Pantelleria, Lampedusa, Mahdià in Tunisia, e al ritorno Linosa facendo capo a Porto Empedocle.
Bibl.: G. Gusson, Notizie sulle isole Linosa, Lampione, e Lampedusa, ecc., Napoli 1839; P. Calcara, Descrizione dell'isola di Lampedusa, Palermo 1847; B. Sanvisente, L'isola di Lampedusa eretta a colonia dal munificente nostro sovrano Ferdinando II, ecc., Napoli 1849; E. Avogadro di Vigliano, Lampedusa, Napoli 1880; G. Trabucco, L'isola di Lampedusa. Studio geopaleontologico, in Boll. Soc. geol. ital., 1890; S. Sommier, Le isole Pelagie; Lampedusa, Linosa, Lampione e la loro flora, Firenze 1908; Th. Ashby, Lampedusa, Linosa and Lampione, in Ann. of Archaol. and Antropol., Liverpool 1912.