LΑΚIŠ (v. vol IV, p. 444 e s 1970, p. 584, s.v. Palestina)
I nuovi scavi dell'importante sito palestinese di L., iniziati nel 1973 e diretti da D. Ussishkin dell'Università di Tel Aviv, non hanno rinvenuto strutture precedenti a quelle del Bronzo Medio (prima metà II millennio a.C.), testimoniate queste ultime dai resti di una cittadella fortificata (Area P, livello Vili) distrutta da un violento incendio. A questa fase si data un palazzo, con alzati di mattoni crudi intonacati su fondazioni di pietra.
La fase finale del Bronzo Tardo ha rivelato la presenza di un vasto edificio la cui funzione era probabilmente templare (livello VI). Si tratta di una costruzione a pianta tripartita dalla forma rettangolare. L'anticamera, la sala centrale e la cella si susseguono secondo un asse E-O mentre il piano della pavimentazione tende a salire man mano che si procede verso il fondo. Da un ambiente all'altro si accede per mezzo di scalinate monumentali, l'ultima delle quali, che immette nella cella, presenta un parapetto. La sala centrale, la più vasta (16,5 x 13,2 m), aveva un soffitto ligneo sostenuto da due grandi colonne di cui restano solo le basi di calcare. Non è certo se l'edificio abbia ricoperto realmente una funzione sacra poiché non sono stati rinvenuti probanti oggetti relativi al culto: l'edificio, distrutto dal violento incendio che mise fine all'ultima città cananea, venne con molta probabilità precedentemente svuotato dei corredi. Tra i pochi rinvenimenti si segnalano frammenti di intonaci dipinti, fusti di colonnine ottagonali, due lastre di gesso con graffiti raffiguranti ipotetiche divinità, oltre a una serie di oggetti frammentari di ceramica, alabastro, avorio e oro. Sull'orlo di una coppa dipinta vi sono tracce di un'iscrizione protocananaica, che va aggiunta a quella trovata da J. L. Starkey nello stesso edificio.
Dopo una lunga fase di abbandono, al di sopra delle strutture del Bronzo Tardo venne edificato un palazzo che costituisce uno dei più grandi e massicci edifìci dell'Età del Ferro in Palestina e di cui restano soltanto le poderose fondazioni in pietra. L'edificio fu costruito in tre fasi diverse (A, B, C), corrispondenti rispettivamente ai livelli V, IV e III, che nel corso del tempo si aggiunsero alla pianta originale aumentandone sempre più le dimensioni (estensione massima, Palace-Fort C, c.a 77 x 36 m). La forma è rettangolare, tuttavia non si hanno indicazioni sull'esatta distribuzione degli ambienti e delle porte, mancando completamente ogni traccia degli alzati che originariamente dovevano essere di mattoni. È certo comunque che il «Palazzo-Fortezza» rappresentava il settore cerimoniale e residenziale di un unico complesso architettonico, costituito fra l'altro anche da una serie di ambienti lunghi e stretti utilizzati per l'immagazzinamento e la conservazione, situati a Ν e a SE del palazzo, e da una grande corte che si apre a E della struttura palatina, nella quale si accedeva attraverso una porta monumentale del tipo a sei camere, molto simile alla porta principale della città.
Nell'Età del Ferro la città presenta caratteristiche architettoniche completamente nuove. Della prima fase edilizia si conosce ancora poco (livello V) tranne alcune notizie raccolte in passato in seguito agli scavi di Y. Aharoni del c.d. Solar Shrine. I livelli di frequentazione della cittadella fortificata si susseguono per due secoli sino alla distruzione da parte del re assiro Sennacherib nel 701 a.C.
Il complesso monumentale della porta, sul lato SO della città (Area G), va considerato come il punto focale delle fortificazioni dell'Età del Ferro e chiave per la comprensione della stratigrafia del tell in questa fase. Il complesso dei livelli IV-III, contemporaneo ai palazzi B-C, è costituito da una porta interna, dalla forma pressoché quadrata (c.a 24,5 m per lato) e del tipo a sei camere, da un bastione e da una porta esterna. Del bastione e di questa seconda porta non si conosce tuttavia l'esatta planimetria poiché entrambi fortemente disturbati dalle strutture del livello più recente. L. in questa fase presenta una doppia cinta muraria di mattoni: il primo anello, quello interno, corre lungo i limiti del tell ed è in connessione con la porta interna; il secondo invece, partendo dal bastione e circondando il tell a metà del suo declivio, ha soprattutto la funzione di contenere il terreno della collina. Questo complesso monumentale subì l'assalto e la distruzione dell'esercito di Sennacherib alla fine dell'VIII sec. a.C.; sulle sue rovine venne successivamente eretta la nuova porta del livello II adattando le sue strutture a quelle più antiche e incorporandone alcuni dei suoi resti. Anch'essa di forma rettangolare, presenta al centro una spaziosa corte aperta; le porte, benché inferiori nella loro monumentalità rispetto al passato, soprattutto quella interna ridotta ora a semplice varco fra le mura, mantengono la stessa posizione assunta nella planimetria precedente. Terrazze e ambienti sono disposti su due o forse tre lati della corte e fra questi un corpo di guardia ê collocato a fianco della porta esterna. Secondo D. Ussishkin le caratteristiche del complesso fanno pensare che questo abbia ricoperto una funzione pubblicoamministrativa oltre che difensiva: il rinvenimento di una serie di òstraka con iscrizioni in lingua ebraica all'interno di un edificio costruito proprio a ridosso della porta interna potrebbe avvalorare tale ipotesi. Anche il complesso della porta del livello II venne distrutto durante un'azione militare, questa volta per opera dei Babilonesi, all'inizio del VI sec. a.C. Va segnalato infine che la missione israeliana, sotto le strutture monumentali dell'Età del Ferro II, ha rinvenuto, nell'ambito di un piccolo saggio di scavo, le probabili tracce della porta della grande città cananea del livello VI.
Un interessante sondaggio stratigrafico costituisce l'Area S. Si tratta di una trincea lunga e stretta, scavata a ridosso dell'angolo SO del palazzo che procede verso O sino alla cinta muraria della città. In questa zona sono emerse le evidenze dell'attività edilizia privata di L. a partire dal Bronzo Tardo; tuttavia i livelli più antichi non sono stati ancora scavati. Il rinvenimento di edifici del Bronzo Tardo è di estremo interesse poiché questi, a causa della loro posizione lungo il margine del tell, testimonierebbero l'assenza di una cinta muraria in questa fase storica (Ussishkin, 1983). Nei livelli dell'Età del Ferro anche l'area S conferma il nuovo assetto architettonico di L., mostrando strutture che sono in connessione col massiccio edificio palatino, quali una rampa intonacata e un grosso múro di recinzione che unisce l'angolo SO del palazzo con la cinta muraria. Nel corso dell'VIII sec. a.C. la zona circostante il palazzo e la porta doveva essere densamente popolata, come attestano i rinvenimenti del livello III: sul pendio dell'acropoli, gli scavi hanno mostrato una serie di abitazioni, una delle quali, la c.d. Lower House, è composta da piccoli ambienti dislocati attorno a una corte probabilmente aperta. Numerosi inoltre i rinvenimenti in questa fase di reperti di uso comune, quali le anfore con sigilli reali del tipo Imlk, macine di pietra, pestelli e pesi da telaio.
Già nel 1932 J. L. Starkey aveva iniziato lo scavo dell'angolo SO della cinta muraria di L. (Area R), incuriosito dalla grande quantità di pietre di grossa dimensione ammassate proprio in quel punto. L'archeologo le interpretò allora come il risultato del crollo delle mura sotto la spinta dell'attacco assiro. Negli anni '70, Y. Yadin avanzò l'ipotesi che doveva trattarsi piuttosto della rampa costruita dagli assalitori durante l'assedio della città. Lo scavo di quest'area condotto da D. Ussishkin nel 1983 e 1985, ha confermato che gli Assiri sferrarono il loro assalto nel punto meno difendibile delle fortificazioni poiché qui la città, invece di avere un dislivello esterno di c.a 40 m come negli altri lati, è unita a una prospiciente collinetta da un dosso che rialza il terreno di c.a 20 m. Contro i due anelli delle mura gli Assiri ammassarono pietre per un totale di c.a 13-19 mila tonnellate, che ricoprirono successivamente con una spessa intonacatura. Sul posto è stata rinvenuta un'enorme quantità di armi tra cui centinaia di punte di freccia.
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