LAK (sigla dell’ingl. Lymphokine Activated Killer)
Particolare categoria di linfociti i quali , una volta attivati in vitro in presenza di interleuchina-2 (IL-2), divengono potenti cellule killer capaci di eliminare un ampio spettro di cellule bersaglio tumorali o linfociti autologhi che siano stati modificati dalla coltura, da alcuni virus o da apteni. Il meccanismo di killing (necrosi) della cellula bersaglio è mediato dalle citotossine e non è antigene-specifico o anticorpo mediato. Verosimilmente il riconoscimento della cellula tumorale avviene con meccanismo di inibizione negativa, laddove la cellula tumorale non esprime molecole HLA-I riconoscibili come self dal linfocito (➔ citotossicità).
Le cellule LAK vengono considerate un fenomeno funzionale più che una sottopopolazione linfocitaria specifica. I precursori delle LAK sono eterogenei, ma possono essere divisi in due categorie principali: simil-NK e simil-T. Si ritiene generalmente che le cellule NK (natural killer) classiche costituiscano i principali precursori delle LAK che si inducono in vitro a part ire dal sangue periferico, ma ciò potrebbe non essere vero nei tessuti extravascolari. Si comportano infatti come cellule LAK i linfociti T che infiltrano il tessuto tumorale, una volta separati e ricondizionati in vitro. Sono stati identificati linfociti diversi dalle NK che possono mediare una certa attività simil-NK spontanea e possono incrementare tale attività dopo stimolazione con IL-2.
La coltivazione e il condizionamento con IL-2 in vitro di linfociti di pazienti affetti da tumore con successiva reinoculazione nel paziente degli stessi linfociti, attivati a cellule LAK, è una sofisticata procedura terapeutica in uso in alcuni centri, soprattutto per casi di carcinoma renale e di melanoma, con evidenze di efficacia, anche se non clamorosa. In alternativa a tale complessa procedura terapeutica è possibile effettuare un’immunoterapia attraverso l’infusione di IL-2, che tuttavia non è esente da qualche effetto collaterale e secondario per i pazienti.