ORTA, Lago di (A. T., 20-21)
Il Cusio dei Romani, il più occidentale e il penultimo, come superficie, dei grandi laghi subalpini italiani, a m. 290 s. m.; è compreso per intero nella provincia di Novara (Piemonte). La catena del Mottarone (m. 1491) lo divide dal Lago Maggiore a E., mentre a O. una serie di cime poco elevate (M. Croce, m. 1644; M. Novesso, m. 1409; M. Navigno, m. 1136, ecc.) lo separa dal bacino imbrifero della Sesia; verso S. la conca lacustre è sbarrata da un anfiteatro morenico, preludiante le alluvioni dell'Agogna. Il lago è scavato interamente nelle rocce in posto, costituite in prevalenza da gneiss minuti e dall'imponente massa granitica, che dal Monte Orfano e dal Mottarone scende verso sud-ovest, attraversa il lago e forma la sezione centrale della zona montuosa spartiacque, alimentando una fiorente industria mineraria. Il morenico ha grande diffusione ed è uno degli elementi più cospicui della potenza economica della regione. Il lago è di origine vallivo-glaciale; ha forma tipicamente allungata da N. a S., ma nella sezione meridionale piega verso sud-est. Le coste si presentano piuttosto ripide e uniformi; solo nella parte centrale si protende da est una penisola, ai piedi della quale sorge il paese di Orta Novarese e sulla cui sommità s'innalza il celebre santuario (Sacro Monte); tra la penisola e le pendici del M. Carcegna (m. 613) si apre l'ampio golfo di Bagnera. Quasi al centro del lago, di contro ad Orta, sorge l'isola di S. Giulio (superficie 3 ha.). I dati morfometrici e batimetrici sono i seguenti: lunghezza, secondo il thalweg, km. 13,4; larghezza media km. 1,4; larghezza massima km. 2,5; perimetro km. 33,5; superficie, senza l'Isola di S. Giulio, kmq. 18,12; volume 1293 milioni di mc. Una sella subacquea, tra la Punta di Crabbia e Ronco, divide il lago in due bacini minori, di cui quello settentrionale è il più profondo: m. 143. Il bacino imbrifero è di soli 102 kmq. di superficie. Gl'immissarî più importanti sono il Pescone (km. 10) ad est; il Bagnella (km. 10) e il Pellino (km. 6,5) ad ovest, tutti con ampio apparato deltizio. Emissario è il torrente Nigoglia, che corre verso nord e dopo breve percorso si getta nello Strona (Lago Maggiore): una paratoia regola meccanicamente il deflusso delle acque, che servono le importanti industrie di Omegna. La via naturale offerta da questi solchi vallivi ha potentemente influito su l'addensamento umano, che raggiunge in questa zona intensità notevolissima. I dintorni del lago sono oltremodo suggestivi, ricchi di agricoltura, di allevamento, di foreste, d'industrie, tra le quali sono da menzionare le siderurgiche e meccaniche di Omegna e quelle minerarie (cave di granito) di Alzo nei Castelli Cusiani: fiorentissima è l'industria turistica.
Numerosi sono i centri, sorti direttamente sul lago e sui comodi terrazzi glaciali. Sulle rive ricorderemo Omegna (5914 abitanti nel 1931), Orta Novarese, Pella, ecc. Sui ripiani interni, ad est, Armeno, Miasino, Ameno; ad occidente Quarna sopra e Quarna sotto Cesara, Arola, Artò, Boleto, Alzo, S. Maurizio d'Opaglio, ecc., costellano con le loro case e le loro ville la plaga. Tutti i centri sono uniti fra loro da comode rotabili.
Sulla sponda destra del lago corre la ferrovia, che da Novara porta a Domodossola e al Sempione, come pure l'arteria stradale, che conduce anch'essa al Sempione. Sul lago un regolare servizio di navigazione tocca i principali centri rivieraschi.
Il Lago d'Orta era un tempo ricchissimo di fauna e flora. La vita pelagica del lago era rappresentata soprattutto da dafnie, ciclopidi, diaptomidi, leptodore e secondariamente da side, dafnelle, bosmine. Anche l'ittiofauna era redditizia, ricca di specie, sia spontanee (lota, alborella, barbo, cavedano, agone, perca, tinca, luccio, anguilla, sanguinerola, trota, ecc.) sia importate (soprattutto coregoni). Dal 1928 circa, lo scarico nel lago delle acque di rifiuto di uno stabilimento per la fabbricazione del rayon all'ammoniuro di rame, ha annichilito ogni forma di vita nel lago (R. Monti).
Bibl.: P. Pavesi, Notizie batometriche sui laghi d'Orta e d'Idro, in Rendiconti del R. Istituto lombardo di scienze e lettere, Milano 1885; G. De Agostini, Ricerche batometriche e fisiche sul lago d'Orta, in Memorie della R. Accademia delle scienze di Torino, 1896; id., Il lago d'Orta, Torino 1897; W. Halbfass, Sulla morfometria del lago d'Orta, in Atti del III Congresso geografico italiano, Firenze 1899; P. Landini, Il lago d'Orta, in Boll. R. Soc. geogr. it., 1923; V. Novarese, Gli apparati morenici wurmiani del Lago Maggiore e del Lago d'Orta, in Boll. del R. Ufficio geologico d'Italia, 1927, n. 8; R. Monti, La graduale estinzione della vita nel lago di Orta, in Rendiconti R. Ist. lombardo scienze e lettere, 1930.