ARSA, Lago d' (A. T., 24-25-26)
Detto anche di Cepich o di Sissol. Si trova sul lato orientale dell'Istria, a 24 m. s. m., a 45°12′ di lat. N. e 14°10′ long. E., in un bacino d'erosione, fra le pendici calcaree dei monti della Caldiera e la zona collinare marnosa. La conca lacustre si stende per kmq. 7,5, ma per due terzi è occupata da praterie, attraversate dal torrente Bogliunsizza, che è l'affluente superficiale del lago. Questo ha altresì un emissario superficiale che si perde nella zona paludosa occidentale detta Rakita, che immette nella Val d'Arsa. Ma il lago ha pure sul fondo calcareo dell'estremità settentrionale alcuni meati sotterranei, dai quali riceve o perde acqua a seconda delle stagioni (sono i cosiddetti ponori, in comunicazione con caverne o canali sotterranei, dai quali sembra che arrivi al lago anche parte della fauna), per cui può ascriversi anche fra i laghi di tipo carsico. L'estensione media dello specchio d'acqua è di circa kmq. 6,58, e la profondità massima di m. 2,85; ma l'oscillazione nell'estensione e profondità è fortissima e più di una volta il lago si è asciugato completamente. Lavori di prosciugamento del lago furono tentati nel 1780, nel 1838 e nel 1891, ma senza risultati sensibili. Dopo l'annessione dell'Istria all'Italia si progettò una galleria lunga 5 km. attraverso la soglia rocciosa meridionale (la Grisa), per scaricare completamente le acque del lago nel sottostante vallone di Fianona. Il governo italiano ha iniziato i lavori, che saranno compiuti nel 1932; scomparirà così l'unico lago della penisola Istriana, ma con la regolarizzazione delle zone circostanti si avrà una bonifica di circa 4000 ettari, appoderati ai combattenti.
Fauna. - Il fondo del lago, costituito da un limo biancastro di aspetto argilloso e saponaceo, facilmente sconvolto dalle onde sollevate ad ogni soffio di vento, è singolarmente povero di diatomee che invece abbondano sulle pietre e sui legni sommersi. Prevale il Pleurosigma attenuatum. Le grandi oscillazioni dello specchio lacustre rendono difficile la vita della flora costiera: in molti tratti le rive sono nude e fangose, in altri sono palustri con giunchi abbondanti e ninfee. L'idrofauna costiera, oltre a rane e salamandre, annovera il gambero comune, il palamonete, gammari, alone, cipris, larve di libellule, chironomi, ditischi, molluschi diversi. Non manca la lontra. Al largo le acque, sempre poco profonde, non mai limpide, mancano di una vera fauna pelagica; vi si trovano fluttuanti diatomee (Pleurosigma acuminatum, Suriraya elegans), protococchi, pediastri, ceratî, rotiferi (7 specie), crostacei, quali diafanosomi, bosmine, ciclopidi. Tra i pesci abbondano le anguille; sono frequenti le tinche, i cavedani, le carpe; più rare le arborelle e i triotti. La pescosità del lago non è meschina, ma il frutto si riduce a pochi quintali di pesce all'anno. Come uccelli di passo sul lago, vennero segnalati il germano reale, la pavoncella, l'oca selvatica, il gabbiano comune, e più raramente la cicogna, il cigno, il cavaliere d'Italia.
Bibl.: F. Viezzoli, Il lago di Cepich in Istria e il suo emissario, in Rivista geogr. it., I, Firenze 1894; O. Marinelli, Area e profondità dei principali laghi italiani, in Riv. geogr. it., II, Firenze 1895; A. Gavazzi, Area e profondità di alcuni laghi carsici, in Rivista geogr. it., V, Firenze 1898; V. Largaiolli, Notizie fisiche e biologiche sul lago di Cepich, in Programma del Ginnasio Reale di Pisino, Pisino 1904; R. Riccardi, I laghi d'Italia, in Bollettino R. Soc. geogr. it., seria 6ª, II, Roma 1925.