LAFFÉMASS, Barthelémy de, signore di Bauthor
Economista francese, nato a Beausemblant (Delfinato) nel 1558, morto a Parigi nel 1623. Di umile condizione, riuscì a diventare, nel 1602, controllore generale del commercio del regno, e fu anche presidente del consiglio del commercio; e in tale sua posizione ebbe parte assai notevole nella politica economica di Enrico IV. Già nel 1596, in occasione dell'assemblea dei notabili di Rouen, aveva presentato al re un Règlement général pour dresser les manufactures en ce royaume, nel quale è contenuta la sua dottrina economica, di un netto carattere mercantilistico: protezione e incoraggiamento all'industria, da parte dello stato, e rigido protezionismo doganale. Su queste idee il L. tornò anche negli altri suoi scritti: Les trésors et richeses pour mettre l'état en splendeur (1598); Les témoignages du proffit et revenu des soyes en France e Discours d'une liberté générale et vie heureuse pour le bien du peuple (1601); Lettres et exemples de la feue reine mère comme elle faisoit travailler aux manufactures (1602); nelle quali si contenevano molte proposte correnti, sia in fatto di politica economica, sia in fatto di politica finanziaria. Di fronte a Sully, fautore della politica agraria, L. rappresenta, in quel periodo della storia francese, la tendenza "industriale" che rivivrà, in più ampia forma, con il Colbert.
Il figlio di lui Isaac, signore di Humont, nato verso il 1587, morto a Parigi il 16 marzo 1657, avvocato al parlamento di Parigi prima, poi maitre e successivamente ancora presidente des requêtes, fido collaboratore di Richelieu, di cui godeva la piena fiducia, è anch'egli noto per una Histoire du commerce de la France (Parigi 1606), nella quale espone idee di netto sapore mercantilistico, in perfetto unisono a quelle degli altri economisti del tempo, e la fiducia che il ristabilimento di una buona "police oeconomique", farà rifiorire il commercio francese.
Bibl.: G. Herzog zu Mecklemburg, Richelieu als merkantilistischer Wirtschafts-politiker u. der Begriff des Staatsmerkantilismus, Jena 1929.