Giurista e scrittore francese (Metz 1751 - Parigi 1824), fratello di Jean-Charles-Dominique. Fu avvocato e pubblicò qualche saggio giuridico (Mélanges de jurisprudence et de philosophie, 1779). A Parigi, collaborò al Répertoire de jurisprudence di G. Guyot, e ottenne notorietà col suo Éloge de Montausier (1781); si legò agli enciclopedisti, rigettandone però la tendenza irreligiosa. Il Discours sur le préjugé des peines infamantes (1784) gli valse il premio dell'Académie Française, di cui fece parte dal 1803. Deputato a Parigi all'Assemblea legislativa (1791), si allineò con i monarchici costituzionali. Indipendente durante il Direttorio, passò sotto la Restaurazione all'opposizione liberale. Collaborò con B. Constant alla Minerve française.