LACIDE (Λακύδης, Lacȳdes)
Filosofo greco, nato a Cirene e vissuto nella seconda metà del sec. III a. C. Divenne scolarco dell'Accademia platonica nel 241-40, succedendo ad Arcesilao di Pitane (v.), e rimase in tale carica fino al 224-2, quando gli successe Telecle. Continuando la tradizione inaugurata dal suo predecessore, proseguì l'interpretazione scetticizzante del platonismo, che fu caratteristica della cosiddetta "media Accademia".
Principale tra le fonti antiche è Diogene Laerzio, IV, 59-61. Per le altre fonti v. Ueberweg-Praechter, Grundriss d. Gesch.d. Philos.. I. 12a ed.; Berlino 1926, p. 465.
Bibl.: R. Hirzel, in Hermes, XVIII (1883), pp. 1-16; H. Usener, Epicurea, Lipsia 1887, p. lxviii segg.; F. Čáda, Der Akademiker L., in Festschrift für Jos. Král, Praga 1913, pp. 94-106; W. Capelle, in Pauly-Wissowa, Real-Encykl., XII, coll. 530-34.