LABIAD (gr. Λαβυάδαι)
Corporazione gentilizia (fratria) delfica, di carattere religioso. La fratria era governata da quattro ordini di funzionarî: i ταγοί, preposti alle finanze e a tutti gli affari più importanti; i δαμιοργοί; i πεντεκαίδεκα, cioè i quindici amministratori; il πενταμαριτεύων, un funzionario, cioè, che durava in carica cinque giorni. La fratria si mantenne, a differenza di quelle attiche, sempre molto numerosa; ancora nel sec. IV occorrevano almeno 182 voti per la validità delle votazioni. Le norme contenute nello statuto, conservatoci da un'iscrizione del principio del sec. IV, concernono specialmente la vita e le pratiche religiose dei membri della fratria e le regole della loro sepoltura. Allusioni a culti tessali e il nome, pure tessalico, di ταγοί, hanno fatto avanzare l'ipotesi (Ziehen) che i Labiadi derivassero dalla popolazione predorica.
Bibl.: B. Keil, in Hermes, XXXI, p. 508 segg.; O. Gruppe, Griech. Mythologie, I, Monaco 1906, p. 106; L. Ziehen, Leges Graecorum sacrae, Lipsia 1896, n. 74; id., in Pauly-Wissowa, Real-Encykl., XII, col. 307 segg.