LA VALLETTE, Charles-Jean-Marie-Felix, marchese di
Uomo politico francese, nato a Senlis il 25 novembre 1806, morto a Parigi il 2 maggio 1881. Entrato nella carriera diplomatica durante il regno di Luigi Filippo, fu successivamente con varî incarichi in Svezia, in Persia, in Egitto. Era ministro plenipotenziario ad Assia-Cassel nel 1846, quando fu eletto deputato al parlamento francese, nel quale sostenne il ministero Guizot. Staccatosi dal partito orleanista si legò, dopo la rivoluzione del 1848, a Luigi Napoleone, dal quale ottenne in premio l'ambasciata di Costantinopoli (1851). La questione dei Luoghi Santi gli tolse l'ufficio, ma gli aprì le porte del senato (1853). Tornato di nuovo in Turchia nel 1860, passò l'anno successivo a Roma, dove la sua simpatia per la causa italiana e il suo scetticismo sulla possibilità di conservare il potere temporale, chiaramente apparsi nei suoi sforzi diretti ad attenuare l'antagonismo tra il governo di Torino e la Curia romana e nel favore accordato ai tentativi di accomodamento vagheggiati dal Ricasoli, gli suscitarono difficoltà e ne determinarono il richiamo (ottobre 1862). La sua partenza da Roma fu di danno agl'interessi italiani. Qualche anno dopo gli fu affidato il Ministero dell'interno (20 marzo 1865), che egli resse sforzandosi di svolgere azione moderatrice. Nel novembre del 1867 fu sostituito dal Pinard, più accetto all'imperatrice per il suo conservatorismo cattolico, e divenne membro del Consiglio privato. Un anno dopo assunse il portafoglio degli Esteri, da lui già tenuto interinalmente nel 1866, quando, dimessosi il Drouyn de Lhuys, si attendeva il de Moustier, ambasciatore a Costantinopoli, per la sostituzione. La politica estera del L.V., come già nel breve periodo del 1866, fu ispirata da un sincero desiderio di pace, seppure troppo facilmente ottimista. Avversario deciso del Drouyn de Lhuys, egli si manifestò sempre favorevole all'Italia e contrario all'Austria. Fu suo merito il buon esito dei difficili negoziati con il Belgio durante la pericolosa questione del 1869 per il Lussemburgo. Ceduto il ministero al La Tour d'Auvergne, dopo il mutamento costituzionale del 17 luglio 1869, andò ambasciatore a Londra, ove poco poté fare, perché richiamato presto dal nuovo ministero Ollivier (3 gennaio 1870). Dopo la catastrofe dell'impero si ritirò a vita privata.