La scienza in Cina: l'epoca Song-Yuan. Introduzione
Introduzione
Vi sono alcune evidenti ragioni per considerare come un periodo storico a sé stante l'epoca Song-Yuan (960-1368), circa quattrocento anni che potrebbero essere definiti il 'Tardo Medioevo' della Cina, durante i quali si delinea una nuova luminosa era nella lunga storia della scienza cinese. Innanzitutto, gli sviluppi e i progressi della scienza, della tecnologia e della medicina scaturiscono in gran parte da una nuova classe di letterati in ascesa, per lo più priva di rapporti con la precedente aristocrazia di epoca Tang e sostanzialmente costituitasi durante i Song settentrionali mediante il celebre sistema dei concorsi di Stato. In secondo luogo, i due secoli precedenti ‒ a partire dalla metà dell'epoca Tang, ovvero dal 750 ca., e in particolare il periodo successivo ai Tang, noto come epoca 'delle Cinque Dinastie e dei Dieci Regni' ‒ sono caratterizzati da caos, guerre e divisioni. Infine, dopo la relativamente breve epoca Yuan (1279-1368), con la dinastia dei Ming (1368-1644) si apre una nuova era della storia cinese, che vede l'inizio di una maggiore comunicazione tra la Cina e l'Occidente, l'arrivo dei gesuiti, il discutibile 'declino' e una nuova svolta nella storia della scienza cinese. A questa dinastia è riservata una trattazione separata, che precede la dinastia Qing (1644-1911) e l'avvento della modernità.
Sebbene il concetto di 'Medioevo', al quale in apertura si è fatto riferimento, sia stato ideologicamente connotato dall'uso che ne hanno fatto gli umanisti del Rinascimento e sia, ora, fortemente controverso, in questa sede può essere utile adoperarlo ancora con una certa cautela, fra virgolette, per un motivo alquanto ironico. Needham ha utilizzato il termine con l'intenzione di mettere in luce il forte contrasto tra l'oscuro Medioevo europeo e il luminoso Medioevo cinese, e la contrapposizione è sicuramente di grande effetto. Certo, si potrebbe obiettare, le condizioni storiche per la nascita di questo concetto in Europa non sussistevano nella Cina del X sec., né l'Europa era in quel periodo così oscura come piaceva pensare agli umanisti. Tuttavia, poiché la storia della scienza cinese è tuttora relativamente ignorata dai principali storici della scienza (occidentale), l'ironico contrasto needhamiano può ancora essere interessante e perfino sovversivo, specialmente nel senso che una brillante Cina medievale potrebbe illuminare il concetto stesso di 'medievalità'. Inoltre, compiendo un'ulteriore trasposizione nella storia della scienza, ci si può porre un'altra domanda: il periodo Song-Yuan può essere considerato anche un Rinascimento cinese?
Considerando i quattro secoli del periodo in questione, a fronte dei duecento anni precedenti, caratterizzati ‒ come si è detto ‒ da guerre, divisioni, instabilità e caos, il periodo Song-Yuan effettivamente si presenta, almeno in una certa misura, come un 'Rinascimento', un fenomeno di rinascita con una base culturale e sociale più ampia rispetto ai soli settori della scienza e della medicina, secondo una tesi già proposta, in versioni diverse, dagli storici della società e della cultura Song. Di primaria importanza fu la famosa nuova classe di letterati in ascesa grazie al sistema concorsuale dei Song settentrionali (Bol 1992). Di origini sociali più modeste in confronto ai letterati aristocratici di epoca Tang, il nuovo ceto colto aveva ovviamente bisogno di un credito e di un capitale simbolico differenti rispetto alle genealogie aristocratiche dei Tang. I letterati Song dunque si legittimarono e si collocarono all'interno delle gerarchie burocratiche grazie ai meriti acquisiti come burocrati efficienti e capaci, o semplicemente come tecnocrati. Le scienze, la tecnologia e la medicina delle dinastie precedenti, registrate nelle cronache e nei testi canonici, furono dunque studiate, valutate e sviluppate da questi tecnocrati consapevoli del proprio merito. I letterati Song, d'altra parte, si distinsero come efficienti burocrati, eruditi studiosi e uomini raffinati, di gusto e cultura superiori, differenziandosi dalle élite dei Tang e valorizzando l'alta cultura antica della dinastia Han (206 a.C.-220 d.C.). Essi studiarono con entusiasmo questa cultura perduta applicando nuove conoscenze e tecniche antiquarie quali la paleografia, l'etimologia, gli scavi, gli studi sulle iscrizioni, l'epigrafia e la filologia; attraverso tali studi coltivarono una vita sociale dallo stile raffinato, nutrita di una coscienza e di una pratica di tipo 'rinascimentale'.
Nei successivi sviluppi e nelle ramificazioni di questa classe di letterati dei Song settentrionali, la situazione subì alcuni cambiamenti. Oltre agli studiosi enciclopedici e agli specialisti della burocrazia, sono da ricordare altri personaggi e altri ruoli sociali, che scaturirono dalla classe dei funzionari e furono successivamente esclusi dalla burocrazia centrale, sia perché la mobilità verso l'alto attraverso i concorsi diventò più lenta durante i Song meridionali (1127-1279), sia perché alcuni letterati cinesi scelsero di non servire i Jurchen (l'Impero Jin, 1115-1234, stabilito nella Cina settentrionale dopo la sconfitta dei Song settentrionali) o, in seguito, i Mongoli della corte Yuan. Fra questi personaggi si ricordano il maestro taoista errante Zhao Youqin, lo studioso e matematico eremita Li Ye, il popolare insegnante di matematica e contabilità Yang Hui, il maestro e matematico Zhu Shijie, oltre a eminenti medici e scrittori di medicina come Chen Yan e Pang Anshi.
Al di là degli studi di tipo tecnocratico, delle tecniche antiquarie e delle nuove pratiche di vita sociale, i fenomeni di rinascenza si andavano sviluppando anche in alcuni altri ambiti tipici della scienza cinese, come la matematica e gli studi sull''intero campo delle cose' (bowu zhi, ovvero le scienze naturali, sociali e storiche nella classificazione moderna; d'ora in avanti 'studi bowu'). Nel caso della matematica, le acquisizioni più elevate della Cina classica degli Han ‒ i Nove capitoli sui procedimenti matematici (Jiuzhang suanshu) ‒ erano risultate in parte incomprensibili ai posteri, a eccezione di pochi commentatori; in epoca Song ne fu invece recuperato il pieno significato. Nonostante la successiva scissione di questa tradizione matematica in due rami, settentrionale e meridionale, sia l'uno sia l'altro svilupparono infatti nuovi elementi all'interno della struttura generale dei Nove capitoli, fino a raggiungere i massimi risultati con l'unificazione finale da parte di Zhu Shijie, della dinastia Yuan. Quanto agli studi bowu eruditi, oltre al minuzioso esame di tutte le opere superstiti dalle dinastie precedenti, un aspetto importante delle nuove ricerche durante i Song fu l'oculata integrazione dei testi bowu antichi con gli studi empirici contemporanei. Dai Discorsi in punta di pennello dal Ruscello dei sogni (Mengxi bitan) del poliedrico studioso Shen Gua dei Song settentrionali, fino alle opere enciclopediche dei grandi Wang Yinglin e Zheng Qiao dei Song meridionali, si continuò a produrre questi straordinari studi sull'intero campo delle cose ‒ ovvero, secondo una più esatta espressione cinese, sulle 'diecimila cose' (wanwu).
È possibile parlare di 'Rinascimento' anche in un senso più forte. Era diffusa infatti la convinzione che conoscenze e testi del passato (i Classici), deterioratisi per ragioni varie, dovessero essere adeguatamente restaurati per servire da base a un nuovo inizio; esisteva un movimento per restaurare i testi e i rituali originari del confucianesimo, come pure un altro per recuperare i Classici della matematica e della medicina. Rispetto ai Classici confuciani, c'era la chiara consapevolezza dei secoli di difficoltà precedenti all'insediarsi dei Song e l'idea che ciò potesse essere dovuto a lacune nei testi e a carenze interpretative. Per quanto riguarda i Classici matematici, nonostante l'assenza di riferimenti nelle prefazioni alle edizioni prodotte durante i Song settentrionali, la postfazione aggiunta ai Nove capitoli dall'editore dei Song meridionali Bao Huanzi (1213) esprime chiaramente sia l'idea che il testo si fosse deteriorato dopo i Tang, sia le difficoltà poste dal suo ripristino. La prefazione aggiunta nel 1148 al commento ai Nove Capitoli di Jia Xian, considera questo testo come un classico fra i Classici, paragonabile a quelli confuciani e medici, ed esprime la stessa idea del restauro di un testo deterioratosi nella trasmissione. Identiche opinioni sono espresse riguardo sia ai Classici medici sia agli studi bowu. In alcuni casi si potrebbe persino pensare che i testi così 'restaurati' fossero concepiti come 'Canoni' o 'Classici' (jing) nel significato più forte del termine, e che in quanto tali fossero tenuti in grande considerazione, anche più della 'perduta cultura Han' sopra menzionata; nel caso della matematica, per esempio, pur essendo i Nove capitoli un testo di epoca Han, essi erano ritenuti da Liu Hui e da altri commentatori Song semplicemente 'curati ed editi' in epoca Han, sulla base dei risultati conseguiti dai saggi.
Il periodo Song-Yuan ‒ durato, come si è detto, circa quattrocento anni ‒ con i suoi stupefacenti progressi nella scienza, nella tecnologia, nella medicina (oltre agli intensi scambi scientifici con il mondo arabo, a quel tempo una delle aree più importanti del mondo), evidentemente più efficaci di quelli conseguiti in altri periodi, immediatamente prima o dopo l'epoca Song-Yuan, dovrebbe invero essere considerato molto più che un semplice Rinascimento cinese. Oltre alla riscoperta, alla rinascita e allo sviluppo di antiche idee, teorie e culture, la nuova classe di letterati, con i suoi successivi sviluppi e ramificazioni nei periodi dei Song meridionali e degli Yuan, propose anche proprie originali concezioni delle 'diecimila cose' (wanwu), dello stato delle cose, del cielo, della Terra, dell'uomo e del corpo umano. È possibile individuare tre aspetti generali delle nuove visioni proposte e sviluppate dai letterati Song e dai loro successori, che vanno chiaramente al di là di un'interpretazione 'rinascimentale' degli sviluppi intellettuali Song-Yuan. In primo luogo, i letterati presero sempre più a considerare le cose in termini di li ('ragioni, principî, numeri'). In secondo luogo, essi iniziarono a concentrarsi maggiormente su questioni secolari, empiriche (facilmente accessibili alla gente comune) e strettamente definite in termini di interessi specifici, in opposizione alle questioni più studiate dai letterati Tang (mistiche, esperibili soltanto da pochi iniziati, e volte a considerare le cose nella loro globalità). In terzo luogo, i letterati vivevano e lavoravano ancora all'interno di una cosmologia correlativa, ma non così strettamente integrata come quella dell'epoca Tang, essi pensavano in modo più rilassato e pluralista.
Probabilmente si iniziò a spiegare e a comprendere le cose sempre più in termini di li a causa delle esigenze della burocrazia Song. Nelle occupazioni quotidiane volte alla risoluzione dei problemi, o nella passione per l'antiquaria coltivata nel tempo libero, costantemente si invocavano ragioni di diverso tipo ‒ logiche, di buon senso, causali o tecnocratiche ‒ al fine di risolvere i problemi o di promuovere uno specifico stile di vita sociale, e le ragioni chiamate in causa erano spesso 'principî', nel senso che si presumeva potessero spiegare un'intera serie di eventi o di fenomeni simili, anziché un caso specifico in un luogo e in un tempo determinati. Tale ampia concezione del li, comunicabile e condivisibile tra i letterati-tecnocrati, ha certo contribuito enormemente alla capacità dimostrata da questa classe sia nella gestione degli affari burocratici, sia nell'innalzamento del livello culturale. In seguito, lo stesso concetto di li, nel suo senso universale e metafisico, fu molto approfondito nei circoli neoconfuciani dei Song meridionali; nello stesso tempo, però, rimase forte l'originale, vigorosa tradizione di perseguire e comprendere i 'principî' specifici, tecnici, ossia i li (il li nella sua pluralità), ciascuno dei quali poteva spiegare soltanto un ambito specifico. Questa tradizione di ricerca dei principî specifici si allargò ulteriormente alle pratiche sociali tra i letterati-tecnocrati, i dottori, i matematici, i compilatori di calendari, nonché all'interno di un'intera gamma di lavoratori/artigiani in contatto con i letterati-burocrati. Persino i neoconfuciani enfatizzarono l'importanza del li in questo senso più ristretto e specifico, sebbene il loro principale interesse non risiedesse in esso.
Dal punto di vista della storia della scienza nel periodo Song-Yuan, l'originale tradizione di ricercare i principî tecnici o li, emersa contemporaneamente al neoconfucianesimo dei Song settentrionali ma non come parte di esso, è di particolare interesse e importanza. Dal neoconfuciano e taoista Shao Yong dei Song settentrionali all'enciclopedico tecnocrate Shen Gua, all'ingegnoso letterato Su Shi fino, più tardi, allo studioso e matematico eremita Li Ye oppure al maestro taoista Zhao Youqin durante gli Yuan, questa concezione del li è sempre un obiettivo cruciale delle varie indagini. Ciò, tuttavia, non significa che lo scopo di perseguire il li non fosse anche influenzato e promosso dal neoconfucianesimo, specialmente nei termini di gewu ('investigazione delle cose'), una delle sue parole chiave. Così, per quanto il principale proposito dei neoconfuciani fosse quello di raggiungere il li universale e celeste, ben al di là dei principî tecnici, i fiorenti studi di epoca Song-Yuan sulle 'cose della Natura' erano in realtà motivati dall'idea di gewu. Vi fu un rigoglio delle monografie dedicate a specifici tipi di fiori e di piante, mentre si collezionavano e si acquisivano fiori rari e belli; si potrebbe addirittura seguire l'evoluzione di questo interesse per il gewu fino al successivo emergere di molti 'libri di jianwu' (libri sul 'vedere le cose') durante la dinastia Ming, quando una vasta gamma di insetti, piante, pietre, giardini e curiosità fu studiata ed esaminata anche in relazione al diffuso consumo personale dell'esotico durante il tempo libero.
I letterati iniziarono dunque a concentrarsi più su ciò che è secolare (facilmente accessibile alla gente comune), empirico e strettamente definito in termini di interesse specifico, in opposizione a quanto era stato maggiormente studiato dai letterati Tang, ossia ciò che è mistico e orientato verso altri mondi (come gli immortali e gli spiriti), esperibile soltanto da pochi iniziati. Naturalmente, non si tratta dell'abbinamento sistematico tra sperimentazione e teoria, né di formazione di paradigmi o di comunità scientifiche autonome, elementi più familiari all'Europa moderna; è però qualcosa di qualitativamente diverso dalla cultura delle élite Tang. In stretta interazione con i successivi due nuovi orientamenti, i letterati Song avevano bisogno di focalizzarsi maggiormente sul secolare e sul pratico, sull'empirico, nel senso di facilmente accessibile e applicabile alla gente comune (per es., per l'agricoltura): in primo luogo, la larga diffusione delle incisioni xilografiche (v. oltre) e la relativa formazione di nuove tipologie di testi, come i biji (raccolte di brevi appunti classificati sotto diverse rubriche), ritenuti più facili e comodi da leggere nei modi auspicati per il lettore comune; in secondo luogo, le esigenze della burocrazia e le necessità tecnocratiche che costruirono congiuntamente un complesso sistema meritocratico per i letterati burocrati. Studiosi poliedrici quali Shen Gua, Su Song (astronomo di corte ed esperto di farmacognosia), o Zhao Youqin (maestro taoista degli Yuan), specialisti burocrati come Zhang Fangping (Ministro delle finanze), Guo Shoujing (astronomo e matematico della corte Yuan), e ingegnosi artigiani e persone comuni come Bi Sheng (inventore della stampa a caratteri mobili), Yu Hao (leggendario costruttore) e Wei Pu (astronomo e matematico), sono tutti assai lontani dalle immagini di aristocratici mistico-spirituali e di alchimisti dell'epoca Tang; si tratta invece di intellettuali capaci o artigiani geniali del periodo Song-Yuan, indispensabili a una burocrazia centralizzata che ha costante necessità di misurarsi con i più potenti vicini.
Un altro esempio di questi studi empirici focalizzati su temi specifici (si potrebbe definirli gewu, 'empirismo') è la farmacognosia (bencao): Kou Zongshi, nel suo Approfondimento dei significati della farmacopea (Bencao yanyi, 1116), afferma di non essere interessato a produrre una compilazione migliore o più estesa, ma soltanto a superare quanto vi era di errato o carente nelle precedenti raccolte, e utilizza le proprie osservazioni personali sulla Natura come base per risolvere le contraddizioni che emergono dai Classici, talvolta mediante esperimenti. Questo atteggiamento contrasta efficacemente con le opere pre-Tang e Tang (in seguito considerate appartenenti alla 'medicina', come venne intesa a partire dai Song-Yuan), nelle quali preoccupazione maggiore della cura delle malattie era spesso la lotta per l'immortalità; alcuni studiosi lo hanno interpretato come un passaggio dall'alchimia alla medicina, che ben si accorda con la maggiore importanza attribuita in questo periodo al livello quotidiano dell'esistenza. È interessante in proposito anche l'esempio di quanti, durante i Song, si dedicavano con estrema cura all'innesto (di peonie, ecc.); la selezione di piante adatte a creare varietà strane e belle portò queste persone sulle colline intorno a Luoyang alla ricerca di specie interessanti che potessero essere trapiantate e utilizzate per gli innesti.
In generale, è possibile classificare tutte le opere strettamente definite in termini di interesse specifico come pu (opere genealogiche su di un soggetto particolare) o lu (documentazione speciale su un certo tipo di argomento), che si trattasse di pietre, bambù, calamai, pitture, calligrafie o antichità in generale, come, per esempio, il Catalogo delle pietre della Foresta di nuvole (Yunlin shipu; Schafer 1961) oppure il Catalogo sulla raccolta di antichità (Jigu lu). In questa prospettiva, non è affatto casuale che più tardi, nella grandiosa opera imperiale Biblioteca completa dei quattro depositi (Siku quanshu) dei Qing, all'interno della categoria delle prime opere pu e lu i testi che appartengono all'epoca Song fossero chiaramente la maggioranza.
Nel parlare degli studi empirici di epoca Song-Yuan focalizzati su singole tematiche, non si allude certo a una visione del mondo simile alla filosofia meccanicistica europea del XVII secolo. I letterati Song vivevano in un mondo dettato da una cosmologia correlativa e ne erano soddisfatti. Per cosmologia correlativa si intende la tendenza a correlare o 'collegare sistematicamente' diversi principî cosmologici/universali come le Cinque fasi (o agenti, wuxing), i principî yin-yang (o maschile-femminile), le Cinque direzioni, i dieci Tronchi celesti e i dodici Rami terrestri (tiangan dizhi), gli otto trigrammi (bagua), e altri. Poiché ogni principio cosmologico era spesso associato a un numero specifico di elementi o funzioni, una correlazione sistematica e globale tra questi principî poteva risultare complicata tanto nella teoria quanto nella pratica, specialmente nello stile Han. Esistevano, per esempio, diverse maniere di correlare le Cinque fasi con i dodici Rami terrestri, ed è spesso difficile capire perché e in quale contesto dovesse applicarsi una determinata correlazione. Tuttavia, la cosmologia correlativa, per quanto sia stata predominante durante la dinastia Han, non è certamente l'unico tipo di cosmologia della storia cinese, né probabilmente quello dalle interazioni più feconde con l'evoluzione della scienza in Cina. Com'è stato già detto nell'Introduzione alla parte Dai Qin-Han ai Tang, altri generi di cosmologie hanno svolto un ruolo importante nella nascita e nello sviluppo di varie scienze dell'antica Cina: la cosmografia (Cullen 1996), la matematica, la lessicografia, l'alchimia e altre.
Nella lunga tradizione della cosmologia correlativa, che inizia con la dinastia Han, lo stile del pensiero correlativo nel periodo Song-Yuan non è affatto identico a quello della rigida cosmologia correlativa integrata, così come veniva intesa nel periodo Han. Quest'ultima è stata a lungo criticata dagli storici della scienza come una sorta di 'camicia di forza' intellettuale, che avrebbe gravemente ostacolato la libera ricerca empirica; in ogni caso, un'evoluzione molto interessante per la storia della scienza cinese è stata proprio la 'pluralizzazione', una sorta di 'allentamento' della 'struttura' tradizionale della cosmologia correlativa durante il periodo Song-Yuan, cosicché essa non soltanto poté servire da ipotesi di lavoro nelle ricerche empiriche, ma poté anche essere accantonata, all'occorrenza, cessando di costituire un ostacolo. Diversi principî cosmologici e talune loro correlazioni potevano costituire il li nella comprensione di alcuni domini della ricerca empirica, senza per questo esserne in alcun modo il li necessario o a priori, come sembra sia accaduto nella cosmologia correlativa Han. Così, nei Discorsi in punta di pennello dal Ruscello dei sogni abbondano gli studi correlativi in termini di Cinque fasi, Tronchi celesti e Rami terrestri, che tuttavia non impediscono all'enciclopedico studioso Shen Gua di effettuare concrete indagini empiriche. Per Shen, il computo correlativo dei principî cosmologici, quali le Cinque fasi e altri, non era che una tra le molte tecniche per risolvere precisi problemi pratici o per compiere fantastiche imprese o divinazioni; tecniche quali, per esempio, procedimenti matematici, calcoli calendariali, stime del bilancio statale, strategie vincenti di gioco, e persino certe tattiche di apprendimento della calligrafia e della pittura. Shen adottava liberamente determinate tecniche quando il contesto specifico ne poneva l'esigenza.
Allo stesso modo, l'empirico Kou Zongshi proponeva liberamente le teorie delle Cinque fasi anche nelle sue spiegazioni di bencao, e molte teorie mediche espresse nel linguaggio cosmologico diedero luogo, in questo periodo, a effettivi progressi. Ne è un esempio famoso lo sviluppo della teoria dei 'cinque cicli e sei qi' (wuyun liuqi). Nonostante fosse stata collegata per la prima volta alla medicina durante la dinastia Tang, questa teoria fu infatti fruttuosamente sviluppata durante i Song, anzitutto dal taoista e neoconfuciano Shao Yong. Secondo C. Despeux, la teoria riguardava in particolare le malattie epidemiche, le quali nel loro complesso erano attribuite a una deviazione dei cieli dal loro corso regolare, cui era possibile rimediare se propriamente compresa; in questo modo, nel suo evolversi, la medicina cinese eliminò i demoni e introdusse il Trattato sulle disfunzioni causate dal freddo (Shanghan lun). Occupandosi principalmente delle cause esterne delle malattie, questa teoria di fatto soppiantò e rimpiazzò l'analisi classica di taluni tipi di patologie, basata sui cinque organi interni. In breve, dai Song settentrionali fino alle dinastie conquistatrici dei Jin (Jurchen) e degli Yuan, molti intellettuali di grande prestigio si dedicarono a sviluppare questa teoria, in un lungo processo che può anche essere identificato con l'elaborazione di una nuova cosmologia correlativa, da Shao Yong e Shen Gua alle famose quattro scuole di medicina del periodo Jin-Yuan (Liu Wansu, Zhang Congzheng, Li Gao e Zhu Zhenheng). Emerse come pensiero critico nella medicina, queste quattro scuole furono un portato della divisione della Cina a partire dal 1127, la quale incoraggiò la libertà di pensiero rispetto alla censura statale ma causò anche carestie ed epidemie in alcune regioni.
In generale, questa tendenza all'apertura delle teorie cosmologiche correlative in un'articolazione in vari studi empirici, sembra indubbiamente un punto di forza nella formazione teorica e nelle indagini empiriche dei letterati Song-Yuan. La cosmologia correlativa di questo periodo può dunque essere concepita come una 'rete concettuale a maglie larghe', da utilizzare come orientamento euristico, al cui interno gli studi empirici potevano essere ‒ come furono ‒ fruttuosamente sviluppati. Un tale fecondo abbinamento di studi, che oggi sembrerebbe alquanto curioso, può infine essere osservato anche nell'intreccio tra devozione religiosa e studi empirici. Grazie a recenti analisi, apprendiamo con meraviglia che il poliedrico taoista Zhao Youqin, della dinastia Yuan, mantenne separati i suoi due impegni (religioso e scientifico, entrambi di grande successo), ma in fruttuosa interazione reciproca. Così, mentre Zhao portava avanti una brillante carriera come maestro taoista, scriveva anche un trattato, intitolato Nuovi scritti sull'immagine dell'alterazione (Gexiang xinshu), che si occupava estesamente di astronomia, compilazione di calendari, tecniche di valutazione matematica e di calcolo del π, e persino di un ben congegnato 'esperimento ottico' sulla camera oscura.
A conclusione di questa Introduzione alla parte L'epoca Song-Yuan: un Rinascimento? è necessario considerare anche il piano statale e istituzionale, di grande importanza per la storia della scienza di questo periodo; in gran parte, quanto esposto non sarebbe semplicemente potuto accadere senza un'infrastruttura sostenuta e finanziata dallo Stato ‒ situazione, peraltro, priva di precedenti nella storia della Cina. Secondo TJ Hinrichs, molti settori del sistema medico ‒ come l'educazione, la distribuzione dei farmaci, l'amministrazione medica delle aree 'coloniali' meridionali ‒ furono sì avviati durante i Sui (581-617) e i Tang, ma si svilupparono effettivamente durante i Song. Lo Stato Yuan diede seguito a queste istituzioni e attività, che durante i Ming e i Qing furono però largamente abbandonate alle élite locali; un livello di coinvolgimento governativo nella produzione del sapere medico simile a quello dei Song non riapparve fino al XX sec., quando in Cina s'imposero la medicina occidentale e le istituzioni di sanità pubblica.
Nel caso dell'agricoltura, durante la 'rivoluzione verde' dei Song-Yuan furono compiuti progressi di grande rilievo grazie agli sforzi e alle politiche statali volte a fornire addestramento, crediti e sussidi, oltre che per merito del contributo governativo all'aumento della produzione attraverso investimenti nell'irrigazione, nei reinsediamenti, in nuovi tipi di colture e sementi. Dopo il 1127, mediante reinsediamenti, investimenti e tassazioni, il governo dei Song meridionali cercò di sviluppare anche nel Sud la sericoltura (in precedenza presente soprattutto nel Nord); in seguito, il governo Yuan fece lo stesso per il cotone, installandone le industrie e riuscendo in breve tempo a sostituire canapa e seta, tanto tra i ricchi quanto tra i poveri. Allo stesso modo, lo Stato Song introdusse le varietà di riso a maturazione rapida (riso Champa) dal lontano Fujian meridionale fino alle regioni del basso Yangzi (Jiangnan), distribuendo sementi e divulgando conoscenze tecniche tra i contadini. Fu in tal modo che si consolidò il sistema agricolo basato sulla risicoltura, dall'economia multipla e diversificata.
Né lo sviluppo della medicina né quello dell'agricoltura avrebbero potuto raggiungere tale estensione in mancanza di pubblicazioni distribuite capillarmente, e questo rinvia alla tecnica di stampa. La xilografia (incisione su legno) fu inventata e usata per la prima volta in Cina per la riproduzione dei testi buddhisti intorno all'VIII sec., e nel X sec. fu adottata dal governo per la stampa di documenti governativi, specialmente di testi canonici. Le fiorenti tipografie commerciali dell'epoca Song la adottarono più tardi, dopo la stabilizzazione della situazione politica e la crescita economica, nell'XI secolo. Di conseguenza, dal X sec. in poi, importanti ricerche su farmaci e prescrizioni furono composte, stampate e distribuite, contrariamente ai testi di epoca precedente, che erano trasmessi soltanto per trascrizione e di preferenza all'interno delle linee ereditarie dei medici. Nel caso dell'agricoltura, in maniera analoga, durante il periodo Song-Yuan si verificò un notevole incremento di testi agronomici dell'agricoltura meridionale; testi che venivano stampati e distribuiti, a differenza di quelli pre-Song, circolanti soprattutto all'interno delle famiglie e trasmessi per poche generazioni.
Diversamente dai primi scritti, i testi agronomici Song-Yuan includevano inoltre tavole, grafici e illustrazioni (tu) per scopo didattico. In generale, sebbene tu e altri ausili visivi fossero stati utilizzati già in precedenza in alcuni settori, a partire dall'epoca Song furono estensivamente usati e stampati, per esempio nei testi di filosofia neoconfuciana (il Diagramma del Culmine supremo, Taiji tu di Zhou Dunyi), architettura (nelle Norme per le costruzioni, Yingzao fashi), strumentazione astronomica (sul famoso orologio celeste di Su Song), matematica, agricoltura, e produzione del sale. Oltre a essere una nuova e affascinante tecnica largamente diffusa nell'era Song-Yuan, la xilografia all'inizio della sua storia portò con sé anche talune complicazioni e fece scaturire nuove problematiche nella cultura dei letterati-tecnocrati. Da una parte, in questa nuova cultura di libri stampati emersero le questioni dei refusi e delle collazioni, stimolando nei letterati una nuova coscienza di lettori (Cherniack 1994); dall'altra, la stampa promosse e favorì lo sviluppo di alcune forme di testo e di certi generi. Fiorirono così, durante i Song, biji ('appunti brevi'), pu e lu, zazhi ('miscellanee'); e insieme a questi testi stampati e a questi generi si facevano strada tra i letterati uno stile di scrittura relativamente nuovo, una nuova forma di lettura, e una diversa maniera di sistematizzare le osservazioni e le investigazioni sul mondo.
Bol 1992: Bol, Peter K., 'This culture of ours'. Intellectual transitions in T'ang and Sung China, Stanford (Ca.), Stanford University Press, 1992.
Brook 1998: Brook, Timothy, Medievality and the Chinese sense of history, "The medieval history journal", 1, 1, 1998, pp. 145-216.
Cherniack 1994: Cherniack, Susan, Book culture and textual transmission in Sung China, "Harvard journal of Asiatic studies", 54, 1, 1994, pp. 5-125.
Cullen 1996: Cullen, Christopher, Astronomy and mathematics in ancient China. The Zhou bi suan jing, Cambridge, Cambridge University Press, 1996.
Henderson 1984: Henderson, John B., The development and decline of Chinese cosmology, New York, Columbia University Press, 1984.
Qian Baocong 1966: Qian Baocong, Song Yuan shuxue shi lunwen ji [Raccolta di saggi sulla storia della matematica durante le dinastie Song e Yuan], [a cura di] Qian Baocong, Beijing, Kexue chubanshe, 1966.
Schafer 1961: Tu Wan, Stone catalogue of Cloudy Forest, a commentary and synopsis by Edward H. Schafer, Berkeley (Ca.), University of California Press, 1961.