LA RÉVELLIÈRE-LÉPEAUX, Louis-Marie de
Nato a Montaigu (Vandea) il 24 agosto 1743, morto a Parigi il 27 marzo 1824. Avvocato al parlamento di Parigi nel 1775, fu nel 1789 deputato agli Stati generali, dove fece parte del comitato costituzionale e sostenne il divieto di rielezione alla Legislativa. Divenne membro della Convenzione del 1792 e si fece promotore dell'offerta di aiuto da parte della Francia ai popoli in lotta per la libertà. Votò per la morte del re, ma si schierò contro l'estremismo di Danton e di Marat, e il 31 maggio difese con appassionata energia i girondini. Fu allora colpito da proscrizione: si rifugiò nell'eremo di Santa Radegonda nella foresta di Montmorency, donde uscì solo per tornare all'Assemblea dopo il 9 Termidoro. Nel luglio 1795 divenne presidente dell'Assemblea e più tardi membro del comitato di salute pubblica. Eletto al nuovo Consiglio degli anziani, fu nominato poco dopo membro del Direttorio e infine presidente. Con Barras e Rewbell (il triumvirato) fu uno degli autori del colpo di stato del 18 fruttidoro anno V (4 settembre 1797) per reagire alle tendenze controrivoluzionari e della maggioranza uscita dalle elezioni. Fu eloquente oratore, estraneo a bassi interessi e personalmente onesto; sostenne con Sotin e l'abate Haug la teofilantropia, nuovo tentativo di religione repubblicana (Réflexions sur le culte, sur les cérémonies civiles et sur les fêtes nationales, Parigi 1797). In urto con alcuni suoi colleghi e col Talleyrand, il La R., divenuto membro dell'Institut per la classe di scienze morali e politiche, fu costretto a dimettersi dal Direttorio il 30 pratile anno VII (18 giugno 1799). Scrisse allora la Réponse de L.-M. L.-L. aux déonciations portées au Corps législatif contre lui (Parigi 1799). Non prestò giuramento all'impero, rinunciò all'Académie e si ritirò a vita privata. Lasciò interessanti Mémoires de sa vie politique (ed. R. D. d'Angers, voll. 3, Parigi 1895).
Bibl.: C. Merland, Illustrations vendéennes: L.-L., Parigi 1870; E. Charavay, L. R.-L. et ses Mémoires, Parigi 1895; A. Meynier, Un représentant de la bourgeoisie angevine, Parigi 1905; id., Les coups d'état du Directoire, I, Parigi 1928; A. Mathiez, La théophilanthropie et le culte décadaire, Parigi 1904.