La popolazione di etnia albanese non vive soltanto all’interno del territorio della Repubblica di Albania. Il Kosovo rappresenta il caso più emblematico: la regione, già appartenente alla Serbia, è abitata per più del 90% da Albanesi e quando, nel 2008, Pristina ha autoproclamato la propria indipendenza è stata subito riconosciuta da Tirana. Anche in Macedonia, Montenegro e Grecia sono presenti minoranze albanesi, così come nella parte meridionale della Serbia che confina con il Kosovo. In Grecia queste si concentrano nella regione costiera dell’Epiro, chiamata dagli Albanesi Ciamuria per via della popolazione che vi abita (gli Albanesi Cham) e, sebbene non esistano dati certi, si stima che contino per circa 40.000 abitanti. In Macedonia gli Albanesi, circa 500.000 (quasi il 25% della popolazione), lamentano condizioni discriminatorie. Sulla base della presenza di minoranze di etnia albanese su questi territori, nel 20° secolo si era aperta la questione della cosiddetta ‘Grande Albania’, un’ideologia che mirava a riportare sotto il controllo della Repubblica di Albania tutte le terre a maggioranza albanese e che rischiava di destabilizzare ulteriormente la regione. Ad oggi, sia all’interno della classe politica che nell’opinione pubblica, sembra comunque prevalere la volontà di concentrarsi maggiormente sui rapporti europei e trans-atlantici, mentre il nuovo assetto regionale sembra scongiurare il pericolo di nuovi conflitti nell’area che possano risvegliare sopiti istinti nazionalistici.