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LA GRANGE-CHANCEL, Francois-Joseph de Chancel, detto de

Enciclopedia Italiana (1933)
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LA GRANGE-CHANCEL, Francois-Joseph de Chancel, detto de


Poeta e drammaturgo francese, nato a Périgueux il 1° gennaio 1677, morto nel castello d'Antoniat (Dordogna) il 29 dicembre 1758. Fatti gli studî presso i gesuiti, a Parigi, si rivelò subito poeta precocissimo. Per l'appoggio della principessa de Conti e la lusinghiera protezione di Racine, il L. poté rappresentare, appena sedicenne, la tragedia Adherbal (gennaio 1694; composta già col titolo di Jugurtha), che ravvalorò l'ammirazione per il suo talento e gli valse in seguito il posto di cerimoniere della duchessa d'Orléans. Dopo parecchi anni di feconda attività drammatica, attratto in una cospirazione che doveva rovesciare il governo del reggente duca d'Orléans, lanciò contro di lui tre violente Philippiques (1720), che gli procurarono la prigione. Riuscito a fuggire in Sardegna, si rifugiò in Olanda, dove sfogò in un quarto pamphlet, anch'esso in versi, il suo feroce odio, che non si placò neanche con la morte del nemico, come attesta la quinta e ultima delle sue virulenti filippiche, che, per altro, sono notevoli per il maschio e combattivo vigore dello stile. Rientrato in Francia (1728), divise la sua vita tra Parigi e la provincia natale, ritentando il teatro, per il quale si era ormai stancata la sua fertile e facile vena, e dedicandosi invece, secondo la maturità degli anni, a lavori di erudizione e di storia.

Le sue tragedie, tutte rigorosamente classiche e ispirate al vieto contenuto tradizionale (Oreste et Pylade, 1697; Méléagre, 1699; Athénaïs, 1699; Amasie, 1701; Alceste, 1703; Ino et Mélicerte, 1709, ecc.), si distinguono tra le innumerevoli di altri autori contemporanei, per la chiara intuizione scenica, sebbene oggi siano cadute in oblio.

Ediz.: Œuvres, Parigi 1758, voll. 5; Les Philippiques, odes, a cura di L. de Labessade, Parigi 1875.

Bibl.: O. Nietzelt, La G.-Ch. als Tragiker, Lipsia 1909. Cfr. G. Lanson, Esquisse d'une histoire de la tragédie française, Parigi 1920.

Vedi anche
tragedia Opera e rappresentazione drammatica che si caratterizza, oltre che per il tono e lo stile elevato, per uno svolgimento e soprattutto una conclusione segnati da fatti luttuosi e violenti, da gravi sventure e sofferenze. 1. L’età classica 1. La tragedia greca. La tragedia di Eschilo, Sofocle, Euripide, ... Parigi (fr. Paris) Città capitale della Francia (2.181.371 ab. nel 2006; 10.142.977 ab. nel 2008, considerando l’intera agglomerazione urbana). È situata sulle rive della Senna, al centro dell’Île-de-France, e alla confluenza nella Senna della Marna e dell’Oise. Amministrativamente la città era compresa nel ...
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    Enciclopedia on line
    Poeta e drammaturgo (Périgueux 1677 - castello d'Antoniat, Dordogne, 1758). Fra le sue tragedie sono da ricordare Adherbal (1694) il cui titolo l'autore cambiò in seguito con quello di Iugurtha; Oreste et Pylade (1697); Méléagre (1699); Alceste (1703); Ino et Mélicerte (1709); Sofonisbe (1716). Entrato ...
Vocabolario
nihil de principe, parum de Deo
nihil de principe, parum de Deo ‹nìil de prìncipe...› (lat. «niente del principe, poco di Dio»). – Sentenza (nata forse in tempi di assolutismo) che raccomanda di evitare, nelle conversazioni, argomenti politici e religiosi che potrebbero...
grangia
grangia gràngia (o grància) s. f. [dal fr. grange, fr. ant. granche, «granaio», che è il lat. pop. *granĭca, der. di granum «grano»] (pl. -ge, o -ce). – 1. Organizzazione benedettina, spec. cistercense, di persone e beni economici, costituita...
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