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La gran virtu d'Amore e 'l bel piacire

di Vincenzo Pernicone - Enciclopedia Dantesca (1970)
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La gran virtù d'Amore e 'l bel piacire

Vincenzo Pernicone

. Sonetto (Rime dubbie XVIII; schema abba abba; cdc dcd) la cui paternità dantesca - affermata dalla rubrica dell'unico codice della tradizione, II IX 137 della Biblioteca Nazionale di Firenze (c. 74 r), le cui attribuzioni sono però di dubbia attendibilità - è quasi unanimemente negata. Il Barbi propose l'attribuzione a Dante da Maiano, e alcune considerazioni di ordine stilistico e lessicale rendono l'ipotesi per lo meno probabile.

Il sonetto è una professione d'amore a una bella donna, cui il poeta si offre per servitore; professione esposta in termini topici (e anche banalizzati) di tanta lirica provenzaleggiante e siciliana. Da segnalare le due rime siciliane piacire e parire (vv. 1 e 5) e i provenzalismi valenza, provedenza, ubidienza (" ordine ").

Bibl. - Contini, Rime 268-269; Barbi-Pernicone, Rime 689-690; Dante da Maiano, Rime, a c. di R. Bettarini, Firenze 1969, 224-226.

Vocabolario
il più bèl fiór ne còglie
il piu bel fior ne coglie il più bèl fiór ne còglie. – Motto dell’Accademia della Crusca, stabilito nella seduta del 14 marzo 1590; il motto (che adatta un emistichio del Petrarca «e ’l più bel fior ne colse», Canz. LXXIII, 36) è sovrapposto...
bèl paése
bel paese bèl paése (o belpaése) locuz. usata come s. m. – 1. Nome attribuito per antonomasia all’Italia, per ricordo dei noti versi di Dante («Del bel paese là dove ’l sì sona», Inf. XXXIII, 80) e del Petrarca («il bel paese Ch’Appennin...
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