CORUÑA, La (A. T., 39-40)
Città e porto principale della Spagna occidentale, nella Galizia, capoluogo della provincia omonima, con 66.900 abitanti (nel 1929). Si compone di due parti: la vecchia, Ciudad Alta o Vieja, sorge sulla punta SE. di un promontorio che si protende da lato occidentale dell'ampia Ria de la Coruña; la moderna, chiamata Pescaderia, perché sviluppatasi dall'originario villaggio di pescatori, si stende sulla bassa lingua di terra che unisce la penisola alla terraferma, e va sempre più ampliandosi verso S. e verso O., ove di recente è sorta un'elegante Ciudad Jardín. La città alta presenta le caratteristiche delle antiche città spagnole: pittoresca in alcuni punti, ha strade strette, tortuose, edifici severi, contiene le due importanti chiese di S. Maria del Campo, fondata da Alfonso il Savio nel 1252, con tre navate e presbiterio a vòlta, di S. Giacomo, costruita alla metà del sec. XII, con una sola navata a tre absidi. La città bassa è invece piuttosto monotona: il colorito locale le viene dato dai numerosi miradores, balconi a vetrate sporgenti dalle facciate delle case, comuni pure ad altre città galleghe. Lo sviluppo urbano portò alla demolizione delle mura e dei bastioni, inutili del resto da che la vicina el Ferrol divenne la piazzaforte marittima della Spagna: rimangono soltanto alcuni forti a difendere l'ingresso del porto. Questo è ampio, sicuro, sebbene di accesso alquanto difficile con mare grosso, e animato da un intenso traffico di passeggeri e di merci, giacché vi fanno scalo non solo le navi di linee locali, ma anche i piroscafi di varie compagnie transatlantiche. Attivo è pure il movimento delle navi pescherecce. Il faro, Torre de Hércules, edificio quadrangolare alto 48 m., che s'eleva da 58 m. d'altezza all'estremo NO. del promontorio, è l'unica testimonianza delle opere pubbliche romane. Le esportazioni consistono in prodotti agricoli, bestiame, pesce, vini; le importazioni in derrate coloniali, farine, manufatti, carbone, petrolio. Tra le industrie primeggia la grande manifattura dei tabacchi.
Storia. - Popolata sin da tempi antichissimi, prima dai Celti armoricani, poi dai Fenici, passò sotto il dominio romano (è forse l'antica Brigantium; certo il faro odierno riposa su fondamenta romane). Attaccata, nell'alto Medioevo, da Normanni e da Arabi, trasportata anzi più all'interno appunto per evitarne le scorrerie, e poi nuovamente ristabilita nella pristina posizione, La Coruña accrebbe la sua importanza, particolarmente dalla fine del Medioevo quando l'industria dei tessuti ne fece una delle città industrialmente più attive della Spagna. Per effetto della scoperta del nuovo mondo, e del trasferirsi del centro del commercio dal Mediterraneo all'Atlantico, divenne uno dei più notevoli emporî del traffico spagnolo sebbene la rivalità con Cadice e Siviglia ne rallentasse il ritmo ascensionale. Nel sec. XVIII la città decadde; ma si è ripresa efficacemente dalla seconda metà del sec. XIX.
Militarmente, La Coruña è celebre, oltre che per l'assalto invano tentato dall'inglese Drake nel 1582, soprattutto per la battaglia del 15 gennaio 1809 tra le forze inglesi del generale Moore, ritiratesi nella città per imbarcarsi, e i Francesi del maresciallo Soult, lanciatisi all'inseguimento. Dopo aspra lotta gl'Inglesi, che perdettero il loro prode comandante, poterono tuttavia imbarcarsi.
Bibl.: E. de Vedia y Goossens, Historia y descripción de la ciudad de la Coruña, Coruña 1845; F. Tettamancy, Historia commercial de La Coruña, 1900.
Provincia della coruña.
Situata all'estremità NO. della Spagna, bagnata a N. e a O. dall'Atlantico, la provincia, una delle quattro in cui è divisa la Galizia, confina a S. con quella di Pontevedra, a E. con quella di Lugo; ha un'area di 7903 kmq. e 728.675 ab.; 90,9 per kmq. Orograficamente fa parte del massiccio arcaico iberico, sul quale sorgono alcune groppe montuose di media elevazione, composte in prevalenza di rocce cristalline ed eruttive, con allineamento da NO. a SE., in senso cioè normale alla costa, sulla quale cadono bruscamente, formando numerosi promontorî e aggetti rocciosi, con una grande quantità d'isolotti e scogli antistanti. Fra le catene si svolgono in brevi corsi i fiumi galleghi, le cui foci in mare, per l'avvenuta immersione della terraferma e la susseguente azione distruttrice del moto ondoso, costituiscono ampî e ramificati golfi detti rías. Queste offrono uno specchio d'acqua tranquillo e porti ben riparati dalla furia del mare che, specie nell'inverno e in primavera, imperversa lungo le dentellate coste granitiche. Le rías principali sono quella di Bares al confine con la provincia di Lugo, cui seguono a ponente le rías di Santa Marta e di Cedeira e più a S. le quattro di El Ferrol, Ares, Betanzos e La Coruña, ramificazioni di una sola, originata dalla valle dell'Eume. Dopo il Capo Finisterre si apre la vasta e digitata Ría de Corcubión, cui succede quella di Muros e Noya e infine quella di Arosa, nella quale sfocia l'Ulla. Al confine orientale della provincia una catena quasi continua di monti separa le acque che vanno al Miño da quelle che sfociano nell'Atlantico. Il clima della regione è marittimo con breve escursione annua, inverni miti ed estati relativamente fresche. L'esposizione ai venti atlantici e la mediocre altitudine fanno sì che l'atmosfera sia costantemente umida e le precipitazioni più abbondanti che nel resto della penisola, con una media annua di 1600 mm. (Santiago 1665 mm., La Coruña 769 mm.). Le coste sono spesso coperte di nebbie. Clima e acque favoriscono una vegetazione più analoga a quella dell'Europa centrale che a quella dei paesi caldi meridionali; di preferenza si coltivano il mais, la segala, l'avena. Faggete, querceti e castagneti rivestono le alture; abetaie e pinete le zone più elevate. Il bestiame, un tempo numeroso, ora è ridotto; tuttavia la provincia ha 495.000 capi di bovini; abbondantissima è la pesca che dà vita a lucrose industrie. Città principali sono: La Coruña, El Ferrol, primo porto militare della Spagna, Betanzos, ritenuta da alcuni l'antica Brigantium, Santiago de compostela, celebre mèta di pellegrinaggio e città universitaria.