Uomo qualunque, L'
Settimanale satirico-politico fondato a Roma nel 1944 da G. Giannini. Caratterizzato da un linguaggio colorito e popolaresco, dichiaratamente anticomunista, facendo leva sul malessere sociale dei ceti medi alimentò la sfiducia contro i partiti e avversò l’attività antifascista dei governi del CLN. Nel 1946, il vasto movimento di opinione pubblica suscitato, soprattutto al Sud, dalla rivista sfociò nella formazione di un partito politico, il Fronte dell’uomo qualunque, che riportò un notevole successo nelle elezioni per l’Assemblea costituente (5,3% dei voti e 30 deputati) e un successo ancora maggiore, nel nov. dello stesso anno, nelle elezioni amministrative in numerose città del Centro-Sud (a Roma ottenne il 20,7% dei voti). Si trattò tuttavia di un risultato effimero: il Fronte, infatti, incapace di darsi un programma definito, si avviò a un rapido declino e dopo le elezioni politiche del 1948 (nelle quali, presentatosi nel Blocco nazionale, ottenne solo 5 deputati e un senatore) scomparve dalla scena politica.