KYME DI EUBEA (Κύμη Εύβοιας)
Città situata al centro della costa orientale dell'isola di Eubea. Il nome di K. euboica è stato collegato alla colonizzazione della città di Cuma in Italia. In Stefano di Bisanzio si trova un riferimento a una città antica di Eubea dal nome Κ.: «Κύμη πέμπτη της Εύβοιας» («Kyme quinta [città] di Eubea»), Anche in epigrafi di Eretria del V sec. a.C. (IG, XII, 9, 249) appare la parola Κωμαεΐς che, secondo alcuni studiosi, sarebbe da riferirsi alla città odierna di Kyme. Secondo le ultime ricerche K. non sarebbe mai stata, in età classica, città autonoma con monetazione propria ed è molto probabile che fosse sottoposta a una delle due grandi città di Eubea, Calcide o Eretria, come testimonierebbe l'iscrizione già citata dove i Κωμαεϊς sono indicati come cittadini di Eretria. Ciò spiegherebbe come la colonizzazione di Cuma sia stata attribuita agli abitanti di Calcide e di Eretria (Dion. Hal., vin, 3) e come Strabone (v, 3, 4) riporti anche il nome dell'ecista originario di Kyme.
Le indagini svolte negli ultimi anni hanno portato alla luce, sulla collina Kastrì di Ano Potamia, parte di un insediamento del IV sec. a.C., contemporaneo all'iscrizione di Eretria. Durante gli scavi sono stati trovati resti di un muro di sostegno e di fortificazione, i cui lati Ν e O appaiono meglio conservati, nonché parte delle mura che circondavano la sommità della collina. Sono venuti alla luce anche resti di case, di acquedotti, di forni per ceramica e di altre costruzioni unitamente a numerose monete di età ellenistica, pesi da telaio e monete della sympolitèia di Eubea e di Antigono Gonata. Insieme a vasi fittili, oggetti metallici, punte di frecce sono state trovate anche tegole con iscrizioni [...]πετ[...] (molto probabilmente ερετριας) e ghiande litiche anch'esse iscritte. Il testo di un'epigrafe, su pietra, permette confronti con le iscrizioni trovate nella città di Latò a Creta. Sulla stessa collina durante gli scavi condotti all'inizio del secolo da Papavassileiou erano stati individuati resti micenei e, sulle colline limitrofe, neolitici e protoelladici.
La regione intorno a K., nell'entroterra, è stata ampiamente abitata nel Neolitico (grotte) nel Protoelladico (insediamento di Mourterì, a S dell'odierna K.). E stata notevolmente frequentata anche in epoca micenea, quando verosimilmente doveva essere sede di un arconte o di un re.
In prossimità di K. (Oxylithos, loc. Eurema, Enoria, Stomio, Monastero Matzari, Oroloyio, Andronianoi, ecc.) sono state trovate importanti tombe, a thòlos o scavate nella roccia; nel porto della città odierna è stato recuperato un cospicuo numero di talenti minoici, ritrovamento che dimostra l'importanza del luogo e i suoi rapporti non solo con l'Egeo ma anche con Creta. I resti appartenenti al periodo delle colonizzazioni sono limitati e sono stati trovati solo nell'entroterra, nelle località Itea e Sarrì di Avlonari, in una zona che doveva essere sotto il controllo di Eretria-Kyme.
La scarsità di reperti del periodo geometrico è forse casuale ed è dovuta al probabile trasferimento del centro in altri punti della regione. Anche la scomparsa per molti secoli del nome K. e il suo riapparire dal XVII sec. in poi sono da mettere in relazione al frequente cambiamento di denominazione di questa città che poteva venir citata con il nome del dèmos di cui faceva parte e di cui erano in circolazione le monete: nel caso di K., Eretria. E possibile inoltre che per un qualche periodo avesse avuto anche un altro nome: è stato infatti sostenuto che la città omerica di Oichalia sia da identificarsi con la città di K., antica e moderna.
Bibl.: S. C. Bakhuizen, R. Kreulen, Chalcidian Studies, 3. Chaléis in Eubea, Iron and Chalcidians abroad, Leida 1976. - Sui talenti di Kyme: H.G. Buchholz, V. Karageorghis, Altägäis und Altkypros, Tubinga 1971, pp. 60, 279; E. Sapouna-Sakellaraki, Η Ευβοϊκή Κυμη της εποχής των αποικισμών, in ΑEphem, 1986, pp. 151-160 (con bibl.); M. Pontiki, Ευβοϊκή Κυμη, Kyme 1986.