KUTĀMAH
. Nome d'un grande gruppo di tribù berbere costituenti uno dei rami etnici del ceppo dei Brānes (v. berberi), e che, al tempo della conquista musulmana della Barberia, occupavano la regione montagnosa dell'Algeria di nord-est compresa fra l'altopiano dell'Aurās e il Mare Mediterraneo. Ebbero un periodo di splendore e di attività politica e militare nel sec. X d. C., quando, essendosi diffuse presso di esse, per opera dell'abile missionario Abū Abd Allāh ash-Shī‛ī, le dottrine ismā‛īlitiche, fornirono gli eserciti che combattendo con vivo entusiasmo e con fanatismo contro la dinastia degli Aghlabiti, e rovesciandola, portarono alla fondazione dell'impero fāṭimita. Il fenomeno viene riconnesso in parte, come già quello della diffusione del khārigismo nel secolo precedente, con la nota tendenza dei Berberi ad accogliere dottrine religiose e politiche eterodosse, nelle quali trovava sfogo il loro spirito d'indipendenza e di reazione contro il dominio arabo califfale o contro dinastie in qualche modo dipendenti da questo. I Kutāmah, che nel nuovo stato ebbero la prevalenza, furono validi sostenitori dei Fāṭimiti nelle guerre ch'essi dovettero condurre in Barberia e poi nell'occupazione dell'Egitto, ove, abbandonata la primitiva loro sede, trasportarono il centro del loro impero. In seguito il grande ramo berbero, come altre tribù consorelle che per breve tempo fondarono dei regni e vissero nella luce della storia, si disgregò e si disperse. Attualmente si trovano popolazioni da esso discendenti nella Grande e nella Piccola Cabilia, ed anche in Tripolitania, nel territorio di Homs. Il nome Kutāmah viene trascritto anche nelle forme Kotāma, Ketama, Ctama, ecc.
Bibl.: Al-Bekrī, Description de l'Afrique septentrionale (trad. De Slane), Algeri e Parigi 1913, passim; Ibn Khaldūn, Histoire des Berbères (trad. De Slane), Algeri 1852-56, I, pp. 291-299 e passim; H. Fournel, Les Berbers, Parigi 1875-1881; S. Gsell, G. Marçais, G. Yver, Histoire d'Algérie, Parigi 1927, p. 105 segg.; E. F. Gautier, Les siècles obscurs du Maghreb, Parigi 1927, pp. 309-330 e passim; A. Bernard, L'Algérie, Parigi 1929, pp. 133-135; Gh.-A. Julien, Histoire de l'Afrique du Nord, Parigi 1931, pp. 355-368; M. Amari, Storia dei Musulmani di Sicilia, Firenze 1854-1872, II (cfr. indici).