Scrittore tedesco (Berlino 1890 - Hindås, Svezia, 1935). Di famiglia ebraica, studiò diritto alle univ. di Berlino e di Iena. Dopo aver partecipato alla prima guerra mondiale, fu per alcuni anni a Parigi come corrispondente. Si trasferì nella Svezia meridionale nel 1930, presagendo il crollo della fragile democrazia tedesca. Privato della cittadinanza tedesca all'avvento del nazismo, e visti bruciare pubblicamente i suoi libri, si ridusse volontariamente al silenzio e, da ultimo, si tolse la vita. Collaboratore (1913-33) della rivista non conformista Die Weltbühne, poeta, narratore e libellista sagace, fu uno dei personaggi più rilevanti e più scomodi nella repubblica di Weimar, per la sua avversione al vieto conservatorismo e per la sua condanna, prima morale che politica, del totalitarismo d'ogni colore. Ricorrendo spesso a sintomatici pseudonimi, si affermò col conciso racconto Rheinsberg (1912), cui seguì un solo romanzo (Schloss Gripsholm, 1931); fra gli altri scritti: Der Zeitsparer (1914); Fromme Gesänge (1919); Deutschland, Deutschland über alles (1929); Lerne lachen ohne zu weinen (1931).