KUMANOVO (A. T., 77-78)
Città della Iugoslavia, capoluogo di circondario nel banato del Vardar. Posta a 42°9′ lat. N. e 21°38′ long. E., si leva a 320 m. s. m. sul fianco SE. del Karadag, che la domina coi suoi 1804 m. di altezza, al punto d'incontro di un gruppo di vallecole che ne scendono a ventaglio, tributarie poi del Pčinja. Dista circa 25 km. da Skoplje, alla quale è unita anche per ferrovia trovandosi sulla linea internazionale BelgradoNiš-Salonicco.
Durante il dominio turco Kumanovo era capoluogo di un qaẓā. Dopo le guerre del 1912 e '13 fu assegnato alla Serbia, che ne fece un circondario (okrug) di 3556 kmq., e nuovamente confermato alla Iugoslavia nel 1919. Il primo censimento fattovi, nel 1921, dava presenti 146.911 ab. (dei quali 112.069 ortodossi e 34.750 musulmani), per lingua materna distinti in serbi (111.797), albanesi (25.777), aromuni (183) e altri. Nella ripartizione amministrativa del 1921 il dipartimento di Kumanovo è scomparso entro la maggiore provincia, che ebbe per capoluogo Skoplje, e ne seguì le sorti nel 1929, fondendosi nel nuovo banato. Quanto al centro cittadino, la popolazione era nel 1910 calcolata in 12.469 ab. e nel 1921 cresciuta a 13.372, dei quali 9283 si dichiararono ortodossi, 4071 musulmani, 18 israeliti e, relativamente alla lingua madre, furono iscritti 9204 come serbi, 412 albanesi, 39 aromuni e 3715 altri.
La battaglia di Kumanovo. - La prima armata turca (gen. Zeki-pascià con circa 60.000 uomini) attaccò il 23 ottobre 1912 presso Kumanovo la prima armata serba (principe ereditario Alessandro, con circa 100.000 uomini) per prevenirne l'unione con le altre due armate serbe procedenti all'est da Kjustendil e all'ovest da Prepolac. Approfittando del fatto che le truppe del principe Alessandro non erano ancora schierate, l'esercito turco poté attaccarne una parte (combattimento intorno a Staro Nagoričino e Mlado Nagoričino) con forze preponderati, ma senza ottenere risultati notevoli. Il giorno seguente invece fu l'esercito serbo concentrato che su tutto il fronte assunse l'offensiva, risoltasi già nelle prime ore del pomeriggio con il ripiegamento su Üsküb (Skoplje) delle truppe del generale Zeki-pascià. Le perdite furono gravi da tutt'e due le parti (circa 5000 tra morti e feriti), e, inoltre, i Turchi lasciarono nelle mani dei Serbi quasi 2000 prigionieri.