Vedi KULTEPE dell'anno: 1961 - 1995
KÜLTEPE
Località della Turchia a circa 20 km da Kayseri, presso il villaggio di Karahüyük.
Nel 1881 furono acquistate a Kayseri delle tavolette cuneiformi a cui fu dato il nome di "cappadociche". Si trattava di documenti commerciali in lingua paleo-assira, databili al XIX sec. a. C., provenienti da un centro commerciale assiro attivo nella città anatolica di Kanish. Accertato che tale città andava identificata con la grande collina artificiale di K., rimase invece lungamente ignota, nonostante diversi tentativi di identificazione, la zona di provenienza delle tavolette; solo nel 1925 B. Hrozny' riuscì a localizzare il quartiere commerciale (karum) occupato dagli Assiri a Kanish in una radura circondata da alberi ai piedi della collina. Lo scavo archeologico della località fu intrapreso soltanto nel 1948 dai coniugi T. e N. Özguç, per conto della Türk Tarih Kurumu (Società di Storia Turca), dapprima nella zona del karum, poi sul tepe vero e proprio.
Una tarda leggenda voleva che Kanish fosse stata una delle 17 città anatoliche che si opposero a Narām-Sin quando questi si spinse al Mediterraneo (XXIII sec. a. C.). Gli scavi più recenti (1959) hanno rivelato a K. l'esistenza di un insediamento fin dall'antica Età del Bronzo. In quel periodo la città era in rapporti commerciali e culturali con la Siria. La città hittita fu fondata solo intorno al 2000 a. C. La storia di Kanish, di cui non conosciamo alcun evento (a meno che essa non vada identificata con la città di Nesha, come sostengono alcuni studiosi: cfr. H. G. Güterbock, in Eretz-Israel, v, 1958, pp. 46-50), fu assai breve: dopo trecento anni la città, già altre volte distrutta dal fuoco, fu rasa al suolo definitivamente, e solo qualche sporadico insediamento vi si conservò saltuariamente; una fortezza rimase in uso fino al periodo ellenistico-romano. Dei cinque livelli archeologici della città hittita solo i tre mediani rivelano la presenza, nel karum, dei coloni assiri; questi svolgevano una notevole attività, e da loro dipendeva la prosperità della città; al centro di Kanish faceva capo l'organizzazione delle carovane da e per l'Assiria, la quale importava dall'Anatolia, oro, argento, pietre preziose e vi esportava stagno, profumo e stoffe pregiate. L'attività dei coloni assiri non si estendeva al campo politico; questi cercavano anzi di adeguarsi al massimo alle costumanze locali. Ciò si vede soprattutto nella cultura materiale: dalla tecnica costruttiva delle case (muri di mattoni con travi di legno su basi di pietra) agli oggetti di uso comune, come la ceramica, predomina la tipologia anatolica. A K. non sono stati trovati finora grandi edifici pubblici; le case, specie quelle dell'ultimo strato, sono però assai grandi e comode: oltre a un secondo piano, avevano uno o più cortili interni, lastricati, con 7-8 stanze intorno; il cortile più piccolo era parzialmente coperto da una tettoia, servendo evidentemente da magazzino. Va rilevata la caratteristica per cui i morti erano seppelliti sotto il pavimento delle case; in una casa è stata ritrovata una stele in una stanza che fungeva verosimilmente da santuario. Nel II strato molti oggetti sono stati trovati in situ nelle case, poiché queste furono distrutte da un incendio scoppiato improvvisamente. Tra i ritrovamenti sono da ricordare: una testa maschile in terracotta del tipo "hittita", numerosi vasi teriomorfi ed esemplari di ceramica "cappadocica", una scatola cubica in osso, con protomi di animali sporgenti dal bordo, numerose impronte di sigilli, dello stile detto "siriano" (cioè con iconografia mesopotamica fortemente influenzata da motivi siro-anatolici) e infine numerose nuove tavolette cuneiformi, ancora inedite, delle quali alcune recano testi non commerciali.
Bibl.: B. Hrozný, Rapport préliminaire sur les fouilles tchéchoslovaques du Kültepe, in Syria, VIII, 1927, pp. 1-12; T. Özgüç, Kültepe kazisi raporu 1948. Ausgrabungen in Kültepe, Ankara 1950; T. Özgüç-N. Özgüç, Kültepe hazisi raporu 1949. Ausgrabungen in Kültepe, Ankara 1953; idd., Vorbericht über Siegel und Siegelabdrücke, in Belleten, XVII, 1953, pp. 123-27; idd., Vorläufiger Bericht über die Grabungen von 1950 in Kültepe, in Belleten, XVII, 1953, pp. 109-18; K. Balkan, Observations on the Chronological Problems of the Karum Kanis, Ankara 1955; S. Lloyd, Early Anatolia, Harmondsworth 1956, pp. 31-32, 47-49, 112-26. Cfr. anche Ill. London News, 1948, 2, pp. 701-703; 1950, i, pp. 68-71; 1951, 2, pp. 544-47.