Ku-Klux Klan (KKK)
(KKK) Nome assunto da alcune associazioni segrete degli Stati Uniti, caratterizzate dal violento razzismo. La prima fu fondata nel 1866 a Pulaski, Tennessee, da veterani dell’esercito confederato. Si diffuse rapidamente nel Sud, ammantandosi di un complesso e misterioso rituale. Le violenze contro i neri e i nordisti tra il 1868 e il 1870 richiamarono l’attenzione del governo e il KKK sparì nel 1874, sostituito da organizzazioni consimili. Nel 1915 fu rifondato ad Atlanta, Georgia, e combatté anche gli immigrati, soprattutto cattolici, gli ebrei e i «comunisti». Godette dell’appoggio di alcune personalità dei media e di qualche governo locale e si diffuse rapidamente in tutto il Paese, tanto da influenzare le elezioni politiche del 1926 grazie ai suoi oltre 4 milioni di membri. In seguito declinò e alla fine della Seconda guerra mondiale era quasi scomparso, ma il suo nome fu ripreso da piccole organizzazioni a base regionale. L’attività criminosa della confraternita riemerse negli anni Cinquanta-Sessanta, quando le amministrazioni federali avviarono la lotta contro la discriminazione razziale. Esistono oltre un centinaio di cellule, con qualche migliaio di aderenti, che si richiamano al KKK e condividono l’impegno contro neri, immigrati e omosessuali.