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KU KʼAI-CHIH

di A. Tamburello - Enciclopedia dell' Arte Antica (1961)
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KU K'AI-CHIH

A. Tamburello

Celebre pittore cinese, vissuto probabilmente a Nanchino (circa 344-406 d. C.) durante l'epoca della dinastia Chin (265-420). Fu uno dei primi artisti la cui opera portò la pittura cinese a maturità d'espressione e di stile. Dotato di grande talento e versatilità, si dedicò alla pittura di ritratto e di paesaggio, alla illustrazione di opere letterarie di contenuto didattico-morale, a composizioni di spunto religioso, particolarmente taoista. È celebrato soprattutto per la rappresentazione di scene di vita familiare e di corte, dall'annotazione attenta dei particolari più intimi e delicati. Fu inoltre uno dei primi pittori a trattare temi di ispirazione buddista; e a questo proposito si tramanda che fu autore di numerosi affreschi in varî templi.

Riconosciuta nei secoli fu anche la sua attività di trattatista e di teorico d'arte. Alcuni saggi sui metodi delle copie e sugli elementi delle composizioni di paesaggio, gli sono stati e gli sono tuttora attribuiti. Ma sulla loro autenticità permane il dubbio, essendo anche di essi pervenuti soltanto brevi frammenti riportati da Chang Yen-yüan nel Li Tai Ming Hua Chi.

I medesimi dubbî di attribuzione sussistono intorno alla sua produzione di pittore. Dei dipinti a lui attribuiti, alcuni critici parlano come di originali, altri (e con maggior ragione) come di repliche eseguite in epoche diverse da pittori di grande perizia, che si sarebbero però attenuti a versioni abbastanza fedeli degli originali. In ogni caso sarebbero quindi opere sufficienti a fornire una documentazione piuttosto precisa della sua arte. Ricorderemo il rotolo in seta del British Museum di Londra, dal titolo "Ammonimenti della Istitutrice alle Dame di Corte", il rotolo della Freer Gallery di Washington, intitolato "La Fata del Fiume Lo", poema di Ts'ao Chi, ed infine il celebre paesaggio al Metropolitan Museum di New York.

Tutte queste opere, caratterizzate da uno stile lineare dal tratto fine e delicato, rivelano un ideale artistico raffinato e prezioso. Nei colori predominano tonalità di rosso di verde e di nero cui dà risalto il fondo solitamente neutro dal colore di foglie ingiallite. Spiritualità e dolcezza di espressioni animano i personaggi. Le figure muliebri, ammantate in vesti sontuose, spiccano d'una bellezza regale e severa. Ciò si osserva soprattutto nel rotolo "Gli Ammonimenti della Istitutrice", che nella illustrazione di un poema didattico di Chang Hua (circa 232-300 d. C.), coglie in un susseguirsi di scene taluni momenti della vita raffinata delle dame di corte di Nanchino. Emerge da questa stessa opera quel carattere eminentemente morale e didattico che fu alla base di tutta l'arte di Ku K'ai-chih.

Bibl.: E. Chavannes, Ku K'ai-tsche, T'oung Pao 1904; id., Notes sur la Peinture de Ku K'ai-tsche conservée au British Museum, T'oung Pao 1909; R. Petrucci, Les Peintres Chinois, Parigi 1927; W. Cohn, Chinese Painting, New York 1950; W. R. B. Acker, Some T'zang and Pre-T'ang Texts on Chinese Painting, Leida 1954; Chen Shih-hsiang, Biography of Ku K'aichih, Berkeley-Los Angeles 1953; O. Sirén, Chinese Painting, Leading Masters and Principles, New York, 7 voll., 1956-1958; A. Giuganino, La Pittura cinese, 2 voll., Roma 1959, passim.

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