Intellettuale russa (Riga 1764 - Karasubazar, Crimea, 1824); moglie del diplomatico Burchard Aleksej Konstantinovič von K. (n. in Livonia 1744 - m. Berlino 1802), da cui divorziò nel 1796. Da un soggiorno in Francia trasse le più varie esperienze letterarie, e conobbe M.me de Staël, Chateaubriand, ecc.; sulla fine del secolo, piegò verso una sorta di misticismo, che si rafforzò (dal 1804) con la conoscenza della dottrina dei Fratelli moravi e con l'amicizia per Jung-Stilling. La K. prese a predicare una sua religione mistico-pietistica di generica adesione alla Chiesa dei primi secoli, che acquistò rilievo quando essa fece amicizia con l'imperatore Alessandro I: alla sua influenza si attribuisce la formazione, nel pensiero dello zar, dell'ideologia politico-religiosa che trovò espressione nel patto della Santa Alleanza. Interrotti i rapporti con Alessandro I (dal 1815), la K. continuò la sua predicazione mistico-ascetica un po' per tutta l'Europa, fino al suo ritorno in Livonia (1818), seguito da un breve periodo di predicazione a Pietroburgo (1821) e infine dal suo ritiro in Crimea.