Krazy Kat
La gatta strampalata
Personaggio creato dallo statunitense George Herriman nei primi anni del Novecento, Krazy Kat è il primo fumetto americano dedicato a un pubblico di adulti, in grado di apprezzare le sfumature del testo e l’eleganza del disegno
Quando comparvero in Europa, dove venivano pubblicati su riviste di satira politica, i fumetti erano sicuramente destinati agli adulti. Allorché si diffusero negli Stati Uniti nei supplementi a colori allegati ai quotidiani della domenica, le cose cominciarono a cambiare: agli editori faceva comodo che anche i bambini si affezionassero ai personaggi e inducessero i genitori ad acquistare i giornali con i loro eroi favoriti.
Gli autori dell’epoca si specializzarono così nel creare storie ‘a doppia lettura’: i ragazzi leggevano la striscia in quanto era divertente; gli adulti potevano cogliere qualche sfumatura in più – spunti di satira politica o sociale, accenni a personaggi famosi – e la apprezzavano a loro volta. Uno dei massimi autori statunitensi di questo tipo di produzioni fu George Herriman: inventava a tamburo battente serie e personaggi e ne disegnava le prime tavole, poi le storie venivano affidate ad altri autori in modo che Herriman avesse il tempo di inventarne di nuove.
Dopo aver firmato serie di tutti i generi, Herriman decise che era giunto il momento di realizzare qualcosa che piacesse a lui.
Nel 1909, nella sua striscia Baron Mooch, aveva disegnato una gatta – anche se il suo sesso non è mai stato espressamente dichiarato – che fungeva da comparsa. La gatta era ritornata l’anno successivo nella serie The family upstairs («la famiglia del piano di sopra») dove, dopo un periodo di rodaggio, si era guadagnata il ruolo di protagonista di una piccolissima striscia pubblicata sotto quella principale. Come in certe commedie musicali, d’improvviso la Cenerentola della situazione si trasformò in una star: nel 1913 la gatta divenne l’interprete di una serie che portava il suo nome, Krazy Kat. La denominazione suona come Crazy cat (in inglese «Gatta matta»), ma quelle k al posto delle c stavano a indicare che la sua follia era di tipo diverso.
Dall’ambiente familiare di The family upstairs Herriman trasferì Krazy a Coconino county, una zona desertica di un’improbabile California, caratterizzata da paesaggi astratti, da insolite formazioni rocciose, da lune fatte a forma di fette di formaggio; il linguaggio parlato dai suoi abitanti, animali umanizzati provenienti da strisce precedenti di Herriman, era un misto di inglese, spagnolo e di dialetti afroamericani.
Il meccanismo delle storie è originale e un po’ enigmatico: un topo maligno chiamato Ignatz detesta Krazy e la colpisce con un mattone ogni volta che se ne presenta l’occasione. Incurante dei colpi ricevuti, Krazy è follemente innamorata di Ignatz, e questo suscita la gelosia dell’agente Pupp, un cane sua volta innamorato di Krazy, che sbatte Ignatz in prigione alla fine di ogni puntata.
Storie complicate? In effetti, sì. Eppure, se si comincia a leggerle e se ne coglie il ritmo, diventa difficile smettere. Se, invece, si legge una striscia a caso, essa può risultare incomprensibile. In questo senso Krazy Kat è il primo fumetto americano dedicato a un pubblico di adulti. Anzi, di adulti particolarmente preparati, in grado di cogliere le sottili sfumature del testo e di apprezzare i bellissimi disegni. Non a caso la serie piaceva molto agli intellettuali e ai critici letterari e molto meno ai lettori di fumetti, abituati a storie dalla presa più immediata.
L’editore di Krazy Kat era il magnate della stampa William Randolph Hearst, un uomo d’affari ben attento ai suoi profitti. Eppure, anche se le insolite vicende della ‘Gatta matta’ costituivano una voce passiva nel bilancio, non volle mai sospendere la serie fino alla morte di Herriman (1944) perché era riuscito a cogliere quel qualcosa di più che essa offriva: la poesia.