Kovaleskaja
Kovaleskaja Sof’ja Vasil’evna (Mosca 1850 - Stoccolma 1891) matematica russa. La sua vita testimonia della difficoltà, per una donna dell’epoca, di intraprendere una carriera scientifica. Nata da una famiglia aristocratica, manifestò fin dall’infanzia una spiccata intelligenza e, nella sua autobiografia, narra come il suo interesse per la matematica iniziò attorno agli undici anni. Finita la scuola, non poté accedere all’università, allora, in Russia, interdetta alle donne. Per proseguire gli studi all’estero – cosa per la quale occorreva un’autorizzazione scritta del padre o del marito – sposò per convenienza il paleontologo Vladimir Kovaleskij e con lui si stabilì a Heidelberg, in Germania. Scoprì tuttavia che anche in Germania gli studi universitari erano interdetti alle donne e così seguì solo informalmente dei corsi di matematica. Notata da un allievo di K. Weierstrass, fu a lui segnalata e si trasferì a Berlino dove Weierstrass le impartì regolarmente delle lezioni. Grazie a tale autorevole guida, riuscì a ottenere, prima donna in Germania, il dottorato in matematica dopo aver pubblicato tre importanti articoli sulle equazioni alle derivate parziali, sugli integrali abeliani e sugli anelli di Saturno. Nonostante la qualità dei suoi lavori e l’appoggio di Weierstrass non riuscì però a ottenere un incarico universitario e ciò le causò uno stato depressivo e un rifiuto per la matematica che durò per circa sei anni. Tornata in Russia, nel 1878 ebbe una figlia, ma, forse a causa dei debiti accumulati, nel 1883 suo maritò si suicidò. Fu allora che intervenne di nuovo Weierstrass, che la incoraggiò a riprendere gli studi scientifici e la aiutò a pubblicare numerosi studi sulla rifrazione della luce. Nel 1884, grazie all’interessamento di G. Mittag-Leffler, ebbe un incarico all’università di Stoccolma e qui riprese le sue ricerche, tanto che nel 1888, per una memoria intitolata Sur le problème de la rotation d’un corps autour d’un point fixe ricevette un premio di 5000 franchi da parte dell’Accademia delle scienze francesi. Nel 1889 divenne membro corrispondente dell’Accademia delle scienze russe, tuttavia, nonostante questa onorificenza, non le riuscì di ottenere un incarico in Russia e, a soli 41 anni, morì stroncata da una pleurite.