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KORYDALLA

di S. Stucchi - Enciclopedia dell' Arte Antica (1961)
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KORYDALLA (Κορύδαλλα, Coridalion)

S. Stucchi

Città della Licia sud-orientale, non molto lontana dal mare.

Il nome come Coridallo è dato dalla Tavola Peutingeriana (x, 2), ma altrove si trova il nome Coridalion e Coridarium; in greco al plurale. Fu fondata probabilmente dai Rodî. Il nome della città compare nello elenco delle città licie di Plinio (Nat. hist., v, 100) e, se questo elenco è ufficiale, si può pensare che essa facesse parte delle città federate nella Lega Licia, come fu riorganizzata da Vespasiano. Posteriormente K. conia monete all'epoca di Alessandro Severo, Gordiano e Tranquillina. K. è ancora ricordata nelle liste episeopali ed è rappresentata nei concili ecclesiastici nel V e VI sec. d. C.

La città è stata riconosciuta, dal trovamento di iscrizioni su due collinette ad E della moderna Şeçköy, non lontano dall'antica Rodiapolis. Le due colline sono congiunte da un acquedotto che poggia su alte arcate. Sono notevoli i resti di un teatro e molte costruzioni sepolcrali. Epigrafi ricordano un edificio pubblico e basi di statue di Settimio Severo e Caracalla.

Bibl.: E. Forbes, Travels in Lycia, I, 1842, p. 182, II, 1847, p. 277; Ruge, in Pauly-Wissowa, XI, , 1922, cc. 1446-1447; E. Kalinka, Tituli Asiaè Minoris, II, fasc. III, 1944, pp. 359-361.

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