KORONE (ΚΟΡΟΝΕ)
Figura femminile in chitone e hymàtion, adorna di orecchini e di diadema, rapita da Teseo che, afferrandola alla vita la solleva da terra, sull'anfora di Euthymides di Monaco. Si tratta di un episodio che non rientra nella saga teseica: è stato supposto perciò dal Furtwängler l'identità di K. con Koronis (v.); altri vi hanno visto invece il ratto di Elena (v.), che sul vaso sopraggiunge da sinistra per portare aiuto a Korone. Il pittore avrebbe cioè invertito le iscrizioni delle due figure femminili.
K. è d'altra parte il nome di un'etera nella scena erotica della kỳlix a figure rosse 3251 di Berlino.
Bibl.: W. Drexler, in Roscher, II, i, 1890-94, c. 1384 s., s. v.; C. Robert, Die griechische Heldensagen, I, Berlino 1920, p. 699, nota i; J. D. Beazley, Red-fig., p. 25, n. 3; id., Development, p. 115, nota 34; L. B. Ghali-Kahil, Les enlèvements et le retour d'Helène dans les textes et les documents figurés, Parigi 1955, p. 310, tav. CIII, 2; F. Brommer, in Pauly-Wissowa, Suppl. VIII, 1956, c. 254, s. v., n. 4; C. V. A., Germania, XII, Monaco, 4, tavv. 161, i; 162, i; 164, i; E. Paribeni, in E.A.A., III, 1960, p. 549 ss., fig. 666, s. v. Euthymides. Kỳlix di Berlino: G. von Lücken, Greek Vase Paintings, L'Aja 1921, tavv. 80-81; J. D. Beazley, Red-fig., p. 80, n. 5.