KOPTOS (Κοπτός, Coptos)
Città dell'Alto Egitto, allo sbocco della antica carovaniera del uadi Hammamat, che congiungeva la Valle del Nilo al Mar Rosso. Fin dall'epoca predinastica vi era venerato il dio Min, che vi aveva sicuramente un tempio. Dell'edificio più antico non si hanno resti architettonici, mentre ne restano di un tempio della XII dinastia. Sono blocchi decorati con rilievi di carattere cultuale, riadoperati come materiale di fondazione in epoca romana. Lo stesso è avvenuto per gli edifici della XVIII dinastia, quando probabilmente al tempio di Min, ricostruito, si aggiunse un tempio di Iside. Il tempio attuale è di epoca romana, e sembra costruito nello spazio di tempo fra Augusto e Nerone, con molti pentimenti e modificazioni durante il corso stesso dei lavori. In epoca claudia fu restaurato un tempio di Tolomeo III e fu costruito un terzo tempietto. Oltre ai rilievi di Sesostris I, che sono ottimi documenti del tempo, ai resti statuari della IV dinastia e a quelli epigrafici (estremamente importanti) del tardo periodo memfita, vanno ricordate per K. soprattutto le grandi statue di Min, purtroppo frammentarie, che risalgono all'epoca predinastica e sono i più insigni esempî della statuaria monumentale del tempo. La figura umana del dio è resa con una molto elementare costruzione di masse squadrate, su cui si esercita una geometrica capacità descrittiva degli elementi che debbono essere rappresentati (il ginocchio con la rotula ridotta a un rombo diviso da una diagonale, la cintura a strisce parallele). Accanto a questa semplicità di visione, alcuni rilievi sulla cintura che rappresentano animali marini e fiere del deserto (Min è patrono delle carovane che fan capo a K.), hanno una scioltezza di fantasia del tutto opposta. Così come una statua di leone della stessa provenienza e di pari epoca accanto al gusto preciso e grave con cui è resa la massa del corpo, mostra un interesse di descrizione narrativa nell'arricciarsi del muso della belva, che carica di senso naturalistico l'immagine.
Bibl.: W. Fl. Petrie, Coptos, Londra 1899; J. Capart, Les débuts de l'art en Égypte, Bruxelles 1904.