RIGAS, Konstantinos (Κωνσταντῖνος ‛Ρήγας)
Poeta e patriota greco. Nacque intorno al 1760 a Velestino, borgata della Tessaglia posta sul suolo dell'antica Feres, onde fu detto anche R. Feraios (‛Ρήγας ὁ Φεραῖος). Dopo aver fatto i primi studî in patria, passò a Costantinopoli e quindi in Valacchia al servizio dell'ospodaro Nicola Maurogheni (1786). Durante la guerra austro-russo-turca, scoppiata l'anno seguente, gli fu affidato dal Maurogheni il comando militare della piazzaforte di Craiova. Morto, nel 1790, il suo protettore, il R. dovette lasciare il posto. Ritornato a Bucarest, entrò in qualità d'interprete al consolato francese. È il momento in cui le notizie della rivoluzione scoppiata in Francia cominciano a commuovere i popoli. Il R. si volge alla politica e si assume il compito di svegliare la coscienza nazionale dei suoi compatrioti con lo scopo di preparare l'insurrezione contro il dominio ottomano. Per svolgere meglio questa sua azione egli si trasferisce, nel 1793, a Vienna, dove esisteva una numerosa e florida colonia greca, e quivi fonda un'associazione che ha lo scopo di preparare il movimento della riscossa. Contemporaneamente fonda una stamperia greca per diffondere scritti suoi e di altri, improntati a spirito d'indipendenza. Fu, oltre che poeta, anche pubblicista, storico, traduttore. I suoi versi impetuosi, che si diffusero in fogli volanti clandestini, gli valsero poi il titolo di "Tirteo della nuova Grecia". Fra questi è da ricordare la parafrasi della Marsigliese. Notevole è anche la raccolta di canti popolari greci, che egli iniziò e che fu pubblicata dopo la sua morte. L'associazione (‛Εταιρία) da lui fondata, raccolse ben presto numerose adesioni, principalmente fra i Greci che vivevano all'estero. Le prime vittorie di Bonaparte in Italia e le sconfitte dell'Austria gli fecero sperare prossimo il giorno della liberazione della sua patria. Egli si mise in relazione col generale vittorioso nel 1797. Verso la fine di quell'anno, dopo uno scambio di lettere col Bonaparte, il R. lasciò Vienna per abboccarsi con lui. Qualche giorno innanzi aveva spedito a Trieste, all'indirizzo di un amico, una cassa con scritti e documenti relativi alla sua attività di agitatore. Ma la cassa cadde in mano della polizia austriaca e, quando egli arrivò a Trieste, fu tratto in arresto.
Consegnato nel maggio 1798 alla polizia turca, che ne aveva domandato l'estradizione, fu messo a morte in Belgrado in circostanze non chiare.
Bibl.: I. Rizos Neroulós, Hist. de la littérature grecque moderne, Ginevra 1827; id., Hist. de la révolution grecque, Parigi 1829; Συντομος βιογραϕία τοῦ ‛Ρήγα Φεραίου, Atene 1860; J.-C. Bolonachi, Hommes illustres de la Grèce mod., Parigi 1875; E. M. Edmonds, Rhigas Pheraios, Londra 1890; D. C. Hesseling, Hist. de la littérature grecque mod., trad. di N. Pernot, ivi 1924.