Scrittore bulgaro (Pazardžik 1855 - Grenoble 1907). Dopo gli studî a İstanbul, abbracciò la causa rivoluzionaria e fu arrestato a Plovdiv dalle autorità turche (esperienza che rievocò in V tǎmnica "In prigione", 1899, in cui si richiama a S. Pellico). Più volte ministro nel nuovo stato indipendente, sotto il regime antirusso di S. Stambolov fu costretto all'esilio: fu tra l'altro a Firenze, dove studiò pittura (suoi dipinti sono in molti musei bulgari). Dal soggiorno italiano nacquero la traduzione in terzine dell'Inferno di Dante (Ad, 1893-96) e le Pisma ot Rim ("Lettere da Roma", 1895). Tornato in patria (1894), si adoperò per le belle arti e il teatro e pubblicò i Carigradski soneti ("Sonetti costantinopolitani", 1899), in cui figura il ciclo degli Italijanski soneti ("Sonetti italiani").