STANISLAVSKIJ, Konstantin Sergeevič (pseud. di K. S. Alekseev)
Attore e regista russo, nato a Mosca il 17 gennaio 1863. Cominciò a recitare da bambino in una compagnia di spettacoli familiari. Terminati i suoi studî nell'istituto di lingue orientali, ebbe modo di recarsi spesso in Francia per affari e di venire quindi a contatto col mondo teatrale francese. Nel gennaio del 1885 partecipò a spettacoli pubblici in un teatro d'amatori e cominciò a frequentare i corsi della scuola teatrale moscovita. Tuttavia, data l'opposizione della famiglia, questa sua preparazione non poté essere né regolare né sufficiente nel senso tradizionale ed egli rimase in fondo un attore autodidatta. Quando nel 1888 fu fondata la Società dell'arte e della letteratura, St. vi prese attiva parte, recitando nel Cavaliere avaro di Puškin e in George Dandin di Molière. Come regista lo St. esordì nel 1889. Un forte impulso a dedicarsi alla regìa gli venne dalla conoscenza. dei metodi della compagnia dei Meininger che a quel tempo (1885 e 1890) diede varî spettacoli a Mosca. Tuttavia fino all'incontro con Nemirovič-Dančenko, nel 1898, incontro da cui nacque il famoso Teatro d'arte, lo St. continuò a svolgere soprattutto attività di attore.
Nella creazione del Teatro d'arte allo St., attore e regista, e non autore drammatico come il Nemirovič-Dančenko, sembrava dovessero spettare compiti organizzativi, ma in sostanza egli fu del teatro soprattutto il teorico, con la sua teoria del "naturalismo spirituale" che permise al teatro esperimenti naturalistici, con la rispondenza massima, spesso spinta all'esasperazione, della realtà al contenuto dell'opera, ed esperimenti simbolistici, con la riduzione al minimo di tale rispondenza esteriore di fronte al predominio dell'atmosfera spirituale o più semplicemente psicologica. Vere e proprie creazioni del nuovo teatro furono gli allestimenti scenici di Shakespeare, Andreev, Maeterlinck, Gorkij e Čechov. Al nome di Čechov, col suo teatro detto d'"atmosfera" o di "stati d'animo" furono legati i maggiori successi dello St. Sia nelle messe in scena naturalistiche sia in quelle simbolistiche, il teatro raggiunse per merito dello St. effetti di primo ordine, tenendo conto di tutte le sfumature che intercedo1io tra il teatro spettacolo e il teatro opera di pura poesia. Altro merito dello St. fu la creazione dei cosiddetti Studî per la preparazione degli attori. Dal sistema degli Studî derivò anche la possibilità del teatro d'arte ad adattarsi al mutamento di repertorio, portato dalla rivoluzione con le sue necessità di propaganda, e la possibilità di trasformare in pieno l'allestimento scenico delle opere musicali. Dal teatro d'arte, o per meglio dire dalla scuola dello St., uscì anche il più grande "secessionista" teatrale russo, il Meyerhold. Interessanti le sue memorie Moja žizn′v iskusstve (La mia vita nell'arte); 3ª ediz., Mosca-Leningrado 1931.
Bibl.: O. Kommisarževskij, Tvorcěstvo teatra i teorija Stanislavskago (La creazione del teatro e la teoria di St.), 1925, e in generale tutte le storie del teatro russo contemporaneo.